Non è la prima volta che una casa d’aste di conclamata fama e rispettabilità si avvicina al mondo dei sistemi blockchain, tuttavia fino a oggi non era mai capitato che Sotheby’s accettasse Bitcoin ed Ethereum come forma di pagamento per un’asta dal vivo. Si tratta della dimostrazione empirica di come ormai le grandi istituzioni stiano accettando – o si stiano rassegnando – alla presenza di criptovalute.
A essere messo in vendita è “Love is in the Air”, uno dei pezzi più celebri dello street artist Banksy. L’opera viene correntemente valutata dai 2,5 milioni di euro ai 5 milioni e l’acquirente sarà libero di versare la somma dovuta anche adoperando le due monete digitali, il tutto grazie alla collaborazione con Coinbase Global Inc.
A ben vedere, non deve stupire che, tra tutti, proprio le case d’aste siano in pole position nell’autenticare la serietà e l’efficienza delle criptovalute: gli ambienti delle vendite artistiche sono noti per appoggiarsi a stratagemmi fumosi e, occasionalmente, truffaldini.
Oltre alla miracolosa opacità dei freeport, i depositi extrafiscali resi celebri dal film Tenet, il mondo delle aste è stato più volte al centro di riciclaggio di denaro, di false attribuzioni e di acquisizioni concordate atte ad alzare artificiosamente le quotazioni di un artista. Vista la difficile tracciabilità di Bitcoin e Ethereum, era abbastanza ovvio che i due mondi sarebbero immediatamente andati d’accordo.
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