Hayao Miyazaki non ha certo bisogno di presentazioni. Il regista, sceneggiatore e fumettista giapponese è tra gli artisti più importanti ed influenti non solo del cinema di animazione giapponese, ma del cinema in generale. Premio Oscar nel 2003 con La Città Incantata, nella sua lunga carriera ha dato vita ad opere piene di significato e capaci di conquistare intere generazioni.
Una carriera iniziata negli anni ’60 come animatore e proseguita poi come sceneggiatore, scenografo, illustratore e storyboarder. Alla regia debutterà nel 1971 con l’anime di Lupin III, di cui dirigerà alcuni episodi insieme all’amico e collega Isao Takahata. Sarà per nel 1978 che l’artista raggiungerà la fama come regista grazie a Conana il ragazzo del futuro, anime tratto dal romanzo The Incredible Tide di Alexander Key.
Nell’approfondimento di Conan il ragazzo del futuro analizzeremo l’opera che ha fatto conoscere il genio di Hayao Miyazaki al grande pubblico e di come contenga i punti cardine della sua poetica, come l’ecologismo ed il volo, che ritroveremo nei suoi lavori successivi, a partire da Lupin III – Il castello di Cagliostro e Nausicaa della Valle del Vento.
Conan il ragazzo del futuro è l’anime che ha fatto conoscere Hayao Miyazaki al grande pubblico.
Un futuro tutto da scrivere
Nel mese di luglio dell’anno 2008 la razza umana sfiorò la completa estinzione. In pochi istanti le armi elettromagnetiche cancellarono più della metà degli esseri viventi dalla faccia del pianeta. Il cataclisma causò uno spostamento traumatico dell’asse terrestre e i continenti finirono quasi completamente sommersi dalle acque.
Sono ormai passati vent’anni dalla catastrofe nucleare che ha sconvolto il mondo e i pochi sopravvissuti vivono in comunità su isole. Tra di loro vi sono Conan, ragazzo nato dopo il cataclisma, e suo nonno che vivono nella piccola Isola Perduta. I due sono convinti di essere gli unici sopravvissuti ma ben presto scopriranno che non è così. Il ragazzo infatti un giorno troverà svenuta sulla spiaggia Lana.
La ragazza è naufragata a seguito della sua fuga dai soldati di Indastria, città-stato basata sulla tecnologia che sta cercando di impossessarsi nuovamente della potenza dell’energia solare. Lana è scappata per impedire di essere usata come mezzo per ricattare suo nonno Briac Rao, l’ultimo a conoscere i segreti della potente energia. L’arrivo di Lana sconvolgerà la vita di Conan, che in breve assisterà alla morte del nonno e al rapimento di Lana. Deciso ad aiutare a tutti i costi la sua nuova amica, il giovane partirà per un’avventura che cambierà il suo destino e quello del mondo intero.
Nascita di un supereroe
La Nippon Hōsō Kyōkai, nota con l’acronimo di NHK, è l’emittente di stato giapponese e a fine anni ’70 per festeggiare i venticinque anni della prima trasmissione televisiva decise di produrre un anime destinato ad un pubblico di ragazzi. La realizzazione della serie fu affidata a Nippon Animation, nota in patria per aver già adattato vari classici della letteratura occidentale per l’infanzia.
La scelta ricadde sul romanzo The Incredible Tide di Alexander Key, pubblicato nel 1970 ed arrivato in Giappone nel 1974 con il titolo Nokosareta Hitobito, che può essere tradotto con I sopravvissuti. Come spesso accade anche l’anime di Conan il ragazzo del futuro ebbe una produzione abbastanza travagliata. La prima stesura della sceneggiatura ricalcava fedelmente la trama del romanzo, che affondava le sue radici nella tensione tra America e URSS in piena guerra fredda. Successivamente venne scritta una seconda sceneggiatura la cui storia era ambientata venti anni dopo la catastrofe mondiale, mentre nel romanzo tutto si svolge pochi anni dopo.
L’anime di Conan ebbe una produzione travagliata e la versione che conosciamo oggi si ebbe solo quando il progetto venne affidato interamente a Miyazaki
La storia verrà profondamente modificata quando il progetto passò interamente sotto il controllo di Miyazaki. Della seconda versione della sceneggiatura il futuro premio Oscar mantenne solo l’ambientazione temporale molto successiva rispetto alla Terza Guerra Mondiale. Per quanto riguarda la storia originale invece restano solo il disastro ambientale causato dalla guerra (riassunto nel prologo di ogni puntata), l’ambientazione post-apocalittica e i personaggi, la cui caratterizzazione però sarà sostanzialmente diversa.
Un anime Conan il ragazzo del futuro che ha per protagonista quello che è un vero e proprio supereroe. Il ragazzo possiede quelle caratteristiche che da decenni caratterizzano i personaggi dei fumetti Marvel e DC. Ha una forza sovrumana, riesce a stare in apnea per lungo tempo, corre veloce come il vento ed ha un’agilità incredibile. Al suo fianco troviamo due compagni di viaggio che non sono da meno. Jimsey, come Conan, rappresenta la forza fisica ed il coraggio. Non è un caso che sia un gran mangiatore e quindi con lo stomaco largo. Come tutti i giovani è irrequieto e sempre in movimento, quindi sempre bisognoso di energia. Lana invece rappresenta dell’anime. Possiede sensibilità (che le permette di comunicare con gli animali), un gran temperamento e risolutezza. Senza contare che ha poteri telepatici.
Conan è un supereroe dotato di forza, velocità ed agilità fuori dal comune.
I tre personaggi sono quindi le due facce della stessa medaglia, ma tutti e tre rappresentanti della speranza su cui l’umanità deve costruire il futuro. Rappresentano i valori di forza (fisica e morale) e coraggio su cui si dovrà basare il nuovo mondo, caratteristiche di cui la vecchia generazione era sprovvista e la cui mancanza ha causato la quasi distruzione del Pianeta. Tre colonne, proprio come le torri su cui è costruita la città di Indastria, ma dalla caratura morale diametralmente opposta rispetto all’arrogante città-stato tecnologica.
Conan, Lana e Jimsey presentano le caratteristiche tipiche dei bambini negli anime.
Inoltre Conan, Jimsey e Lana presentano tutte le caratteristiche tipiche dei bambini negli anime. Come tutti i giovani personaggi maschili indossano vestiti più grandi del dovuto che ne risaltano la loro condizione di bambini, come quando sono ad High Harbor, o vecchi e logori, durante l’intera vicenda, che ne sottolineano l’irrequietezza. Inoltre hanno un comportamento allegro, esuberante, spesso sbruffone e coraggioso. Un vivacità che va a compensare il ruolo che li aspetterà in futuro, ovvero guidare la comunità di cui fanno parte. Un ruolo che potranno ricoprire al meglio solo se sin da piccoli si comportano come degli adulti, anche se questo significa trovarsi in situazioni più grandi di loro.
Discorso simile per Lana, che indossa abiti sobri e della sua misura che ne rispecchiano il comportamento morigerato. Per quanto il personaggio dimostri un carattere combattivo e mantenga sempre una certa compostezza, anche nei momenti più difficili. Sempre sognatrice e speranzosa, non fa mai mancare il suo supporto a Conan e Jimsey.
Una rappresentazione quella dei piccoli adulti degli anime giapponesi che trova riscontro anche nella regia. Per quanto riguarda i personaggi maschili questi sono caratterizzati da movimenti di macchina veloci ed irrequieti, mentre Lana è protagonista di lunghe e lente panoramiche. Un modo per sottolineare ancora di più i loro caratteri.
I tre personaggi sono orfani, che permette loro di muoversi liberamente.
Punto in comune tra i tre è il loro essere orfani, che permette loro di poter girare liberamente il mondo e così di poter crescere. L’anime di Conan il ragazzo del futuro inoltre suggerisce un altro livello di lettura, legato alla guerra. Il conflitto infatti ha dato vita ad una generazione ormai priva di radici culturali e costretta a farsi strada contando solo sulle proprie forze. Difficile non notare con Conan e i giovani presenti nell’anime sia la rappresentazione animata dei giovani giapponesi sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale e alle bombe atomiche.
Le basi della poetica miyazakiana
Andato in onda quando era ancora in lavorazione, tanto che spesso la programmazione veniva rimandata, Conan il ragazzo del futuro presenta tutti gli elementi che ritroveremo nel cinema di Hayao Miyazaki. L’anime infatti presenta una storia realistica, per quanto ambientato in un lontano futuro, dalla trama semplice e lineare e nella quale è possibile riconoscersi. Inoltre non mancano critiche alla società giapponese e mondiale, ree entrambe di essersi troppo affidate alla tecnologia. Una serie in cui la società ha portato all’alienazione dell’individuo, che sopravvissuto al conflitto mondiale non ha fatto che ripetere gli errori del passato.
L’anime di Conan il ragazzo del futuro racchiude tutti gli elementi della poetica di Hayao Miyazaki.
Un passato che è visto con nostalgia e rammarico. Nel corso delle ventisei puntate molti sono i richiami al mondo pre catastrofe naturale, con relitti delle vecchie astronavi, tecnologia che si credeva ormai perduta o la presenza di città sommerse. Un tempo ormai perduto che richiama ricordi dolorosi ma non per forza migliore della situazione attuale, dove l’uomo è tornato a vivere in simbiosi con la natura.
Proprio il confronto tra natura e tecnologia e il rapporto dell’uomo con esse è uno dei temi portanti della serie. Salta subito all’occhio come il regista metta in evidenza che l’uso scellerato delle macchine e della tecnologia porti non solo alla distruzione, ma anche all’arroganza, facendo credere all’uomo di essere ormai in possesso di tutto ciò che gli occorre. Esempio lampante sono la Torre del Sole di Indastria e il suo parco, dove è possibile vedere e ricreare tutto con ologrammi. La verità però è che è tutta apparenza, sono simboli della stupidità dell’uomo, convinto erroneamente di aver catturato il potere del sole. Un errore di valutazione con conseguenze catastrofiche.
Centrale è il rapporto dell’uomo con la natura e la tecnologia.
Al contrario la natura conferisce all’uomo forza e nutrimento. Inoltre la vita rurale fa si che gli uomini siano tutti uguale, inoltre conferisce saggezza e bontà d’animo. Una società dove la cooperazione è fondamentale. Una connessione con la Terra che ha in Conan il suo massimo rappresentante, non è un caso che abbia i piedi prensili. Una caratteristica che sottolinea anche come il ragazzo sia concreto e con i proverbiali piedi per terra.
Una vicenda però in cui la tecnologia non è demonizzata, così come il vivere in armonia con la natura può avere i suoi aspetti negativi, come il non riuscire a vedere e capire cosa accade intorno a noi. Il concetto viene esternato nell’episodio 20 dal titolo Ritorno ad Indastria, dove lo zio di Lana sottolinea come il popolo di High Harbor si sia ormai così abituato alla tranquillità da essere diventato miope e del tutto impreparato agli imprevisti. La via migliore è trovare un’armonia tra le due, riuscendo così a prendere il meglio da queste realtà per creare un mondo nuovo.
La divisione tra natura e tecnologia è netta e rappresentano rispettivamente il bene ed il male.
Una divisione quella tra natura e tecnologia alquanto netta, che vede nella prima il simbolo del bene e caratterizzata da colori vividi e dalla cura del disegno, e nella seconda il simbolo del male, in cui abbondano i toni grigi ed un disegno essenziale. Una divisione si netta ma che lascia spazio alla redenzione. Molti infatti saranno i personaggi che decideranno di abbandonare le armi e la vecchia vita per la natura.
Non manca le tematica del volo, molto cara al regista giapponese. Che sia a bordo di un aereo o con la mente insieme ad un uccello – come in uno degli ultimi episodi – questo è l’unico modo che hanno i personaggi per raggiungere luoghi fantastici ma lontani e per riuscire ad evadere dalla difficile realtà. Un ruolo che nell’anime ha anche il amre, simbolo di libertà ed avventura.
Personaggi reali e pieni di dubbi
Conan il ragazzo del futuro è un anime che ha sicuramente nella caratterizzazione dei personaggi il suo punto di forza. Gli uomini e le donne presenti nell’anime, ad eccezione dell’arrogante Lepka, sono pieni di dubbi ed incertezze. Sia Lana che Conan, che tutti i loro amici, si pongono costantemente delle domande, a cui riusciranno a dare risposta nel corso della vicenda. Solo con la loro maturazione capiranno quale sia la cosa giusta da fare.
Punto di forza dell’opera è la caratterizzazione dei personaggi.
Emblematico da questo punto di vista il dialogo tra Mosley e Conan sempre nel ventesimo episodio. Qui il ragazzo chiede aiuto alla sua rivale per tornare nella città tecnologica per poterla salvare dall’imminente disastro e per salvare il dottor Rao. Un atteggiamento basato nella piena fiducia sulla nemica di sempre, che inizialmente non riesce a capire. Un comportamento quello del protagonista che farà finalmente aprire gli occhi, ed il cuore, alla burbera donna.
Caratterizzati da un cuore puro, Lana e Conan non hanno la minima confusione in loro. Dubbi ed incertezze si, mancanza di lucidità mai. I due sono i prototipi degli eroi e delle eroine di Miyazaki: forti, leali e coraggiosi. Sempre pronti a fare la cosa giusta.
Lana in particolare è il personaggio su cui il regista baserà i suoi futuri personaggi femminili, è la prima pietra che andrà a costruire il cinema di Miyazaki, battezzato onno no jidi, ovvero l’epoca delle donne. Per quanto il personaggio sia inizialmente il motore dell’azione e la classica fanciulla in pericolo, non passerà molto prima che prenda in mano la sua vita, non lasciandosi trascinare dagli eventi. È il primo personaggio femminile degli anime ha mettere in evidenza la sua femminilità e a divenire protagonista e non solo spettatrice.
Lana è il prototipo dell’eroina miyazakiana.
Non mancano i cosiddetti falsi avversari. Nel corso della vicenda Conan oltre agli amici – Lana e Jimsey su tutti – incontrerà anche personaggi che inizialmente lo osteggiano non perché vedano vedano in lui un nemico ma perché in qualche modo ostacola i loro fini personali, come per il capitano del Barracuda Deiss, o perché si contrappone all’esecuzione degli ordini dati dai propri superiori, come per Mosley. Se il primo è il classico bandito con un cuore, una canaglia dei mari si rozzo e cinico ma non malvagio, la seconda è il classico soldato che segue gli ordini senza chiedersi se siano giusti o meno. Sarà l’incontro con Conan che li cambierà gradualmente, facendo loro capire molte cose. Il vero superpotere del protagonista è il riuscire ad arrivare al cuore dei suoi avversarsi con la sua bontà e schiettezza.
Discorso analogo per gli scienziati di Indastria, così presi dalla tecnologia che governano che non si accorgono dei veri piani di Lepka. Uomini di scienza che non riescono a vederne l’intrinseca pericolosità, anche dopo il disastro. Metaforicamente ciechi, capiranno come stanno realmente le cose troppo tardi e per questo si auto puniranno, sprofondando con la città. Una sorte che condividono con il nonno di Conan ed il dottor Rao, rappresentanti di quella generazione che ha distrutto il mondo. Per quanto pentiti di quello che hanno fatto – il riconoscimento delle proprie responsabilità da parte di Briac Rao è un chiaro richiamo al pentimento di Robert Oppenheimer per aver creato la bomba atomica – hanno una colpa troppo grande da espiare per essere completamente perdonati.
Lepka è l’unico villain della serie ed uno dei pochi presenti nelle opere del regista.
Unico vero villain della serie, e uno dei pochi del cinema di Miyazaki, è Lepka. Il leader militare di Indastria è guidato dalla brama di potere, è sfacciatamente egoista e incurante di cosa accade a chi gli è intorno. Pronto ad asfaltare ogni ostacolo che gli si para davanti, è pronto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi e vede in Lana un mero strumento per ottenere l’energia solare e quindi il potere assoluto. Dall’aspetto massiccio e compatto, che ne sottolinea la crudeltà d’animo, crede ciecamente nella tecnologia e vuole impossessarsi della sua potenza per conquistare il mondo. Sarà proprio il suo non capirne la pericolosità che lo porterà ad una rovinosa caduta.
Personaggi reali quindi in cui è possibile riconoscersi proprio grazie alle loro molteplici sfaccettature. Anche i personaggi minori hanno una caratterizzazione che conferisce loro un minimo di personalità, per quanto non sia così approfondita o dettagliata. Personaggi quindi a tutto tondo.
Una storia quella di Conan il ragazzo del futuro che scorre veloce, capace di incuriosire e catturare lo spettatore sin da subito grazie ad una vicenda lineare ma avvincente e divertente. Un racconto dall’andamento circolare, la serie inizia e finisce all’Isola Perduta, che punti in contatto con il viaggio dell’eroe ma dal quale si discosta notevolmente. Infatti non solo Conan si getta a capofitto nell’avventura, ma l’isola in cui ritorna è molto diversa da quella che aveva lasciata. Un’opera il cui titolo ha una doppia chiave di lettura. Conan non è il ragazzo del futuro non solo per l’ambientazione futuristica ma perché è colui che guiderà l’umanità verso un nuovo futuro, fatto di pace e prosperità.
L’anime è un prodotto sicuramente acerbo, con una sceneggiatura non sempre brillante, ma che racchiude tutti quegli elementi che saranno sviluppati in maniera più matura da Hayao Miyazaki nei lavori successivi – difficile non vedere in Pazu e Sheeta di Laputa – Castello nel cielo le versioni mature di Conan e Lana – e che lo faranno apprezzare al grande pubblico internazionale. Da vedere assolutamente.
Da vedere assolutamente.
Conan il ragazzo del futuro è disponibile su Amazon Prime Video.