Google Play: l’app store aggiorna le policy, addio alle truffe?

Il Play Store di Google rivede le sue policy, nel tentativo di fare piazza pulita dei furbetti – che approfittando di una certa libertà creativa – fino ad oggi hanno potuto fare il bello e il cattivo tempo usando nomi, immagini e descrizioni fuorvianti.

L’idea è semplice: le nuove linee guida legano le mani agli sviluppatori, che ora non potranno più ‘auto incensarsi’ sfruttando il lassismo delle vecchie policy. Stop alle emoji nei titoli, ma anche a tutti i titoli auto-attribuiti: “la migliore app di viaggi” e “l’app più amata dagli automobilisti”, per fare due esempi di descrizioni che non saranno più tollerati.

Immagini, nome e descrizioni dell’app dovranno essere più chiari, semplici e accurati. Le nuove linee guida entreranno in vigore a partire dalla seconda metà del 2021. Vediamo alcuni degli esempi fatti su Google su cosa verrà tollerato e cosa non sarà più concesso.

Google non vuole che i developer rendano le descrizioni delle loro app troppo vistose, in modo da catturare – spesso immeritatamente – l’attenzione degli utenti. Da qui il divieto di usare il caps lock senza motivo nei titoli. Ma anche, come dicevamo poco sopra, l’addio alla possibilità di inserire emoji nel titolo dell’app. Fanno eccezione, esclusivamente, i nomi dei brand. Per capirci, come LEGO e NVIDIA, che ufficialmente si scrivono in maiuscolo.

I titolo delle app saranno tassativamente limitati a 30 caratteri. Non potranno nemmeno usare frasi per persuadere l’utente al download: “SCARICALA SUBITO” o simili diventano assolutamente vietati. Non si potranno nemmeno enfatizzare eventuali sconti sul prezzo iniziale dell’app. Vale anche per l’immagine: niente banner che menzionino saldi. Google terrà anche in considerazione la qualità della localizzazione dell’app. Se un’app menziona la lingua italiana tra le disponibili, questa deve essere effettivamente in italiano, e non in una lingua maccheronica.

Le app che violeranno queste semplici regole verranno escluse dal Play Store. Nel corso dei prossimi mesi, Google pubblicherà i dettagli delle sue nuove policy.

 

 

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