Un documento di Apple Music fa più chiarezza su quanto e come vengono pagati artisti e case discografiche. Il documento è stato postato sulla bacheca dedicata agli artisti del servizio ed è poi stato divulgato da diversi media outlet internazionali, a partire dal Wall Street Journal.
Apple Music in media paga gli artisti 0,01$ per ogni riproduzione dei loro brani.
È una media più alta di quella offerta da Spotify, come spiega The Verge. Il servizio concorrente adotta uno schema variabile che ricompensa gli artisti in base a diversi fattori. Ad ogni modo, la media è di circa 0,005$ per riproduzione. Ossia la metà di quanto offerto da Apple Music, almeno stando al documento pubblicato in queste ore.
Ovviamente, anche quello fornito dal servizio di Apple è un valore approssimativo. Esistono diversi fattori che influenzano la monetizzazione delle riproduzioni dei brani, come il Paese dell’utente ed eventuali accordi stretti con specifiche case discografiche.
Può sembrare molto poco, e forse lo è. Spotify – che normalmente non ama parlare di quanto e come paghi gli artisti – di recente ha creato un intero portale dedicato proprio a questa specifica questione, sottolineando come il ‘per stream rate‘ sia una metrica importante, ma non prioritaria. Banalmente perché oggi la maggioranza dei fan non paga più per ascoltare la musica, ma ottenere successo e raggiungere un pubblico più ampio grazie ad un’app come Spotify può offrire opportunità sul fronte dei concerti e del merchandising.
Anche confrontando i numeri di Apple Music con quelli di Spotify è opportuno fare alcuni distinguo. Ad esempio, Spotify si supporta prevalentemente con la pubblicità, mentre il servizio di Apple ha esclusivamente una formula premium in abbonamento. Anche per questo motivo, Spotify ha una base utenti molto più vasta e, a fronte di un numero di ascolti potenziale maggiore, per molti artisti potrebbe essere molto più remunerativo della controparte di Apple.
- Apple Music pays a penny per stream on average (theverge.com)