Quattro scuole italiane su dieci rimangono senza registro elettronico. Colpa di un attacco hacker contro Axios Italia, l’azienda che fornisce i servizi per la didattica smart a circa il 40% delle scuole secondarie italiane.

L’avviso arriva alle 8, come riporta Repubblica: «Stiamo completando le attività di ripristino dell’infrastruttura ed i test per le verifiche di sicurezza. Contiamo di rendere disponibili i servizi entro la mattina di domani». Sta di fatto che per migliaia di docenti di tutta Italia il rientro a scuola è stato più brusco di quanto potessero immaginare.

I primi campanelli d’allarme sono scattati lo scorso 3 aprile, poi il lavoro d’indagine che ha portato alla peggiore delle ipotesi: «il disservizio creatosi – fa sapere l’azienda – è inequivocabilmente conseguenza di un attacco ransomware portato alla nostra infrastruttura».

L’ipotesi di un ripristino dei servizi già a partire da domani mattina, scrive il quotidiano, potrebbe essere figlia di un eccesso di ottimismo.

Nel frattempo i docenti dovranno tornare alle vecchia abitudini, recuperando carta e penna. Axios nel frattempo sta istruendo le scuole su come aggiornare i registri elettronici una volta che questi torneranno operativi — è una misura straordinaria, contando che la maggior parte delle operazioni normalmente, per ovvi motivi, non possono essere retrodatate.