Due reattori nucleari della Corea del Sud si sono trovati in difficoltà: degli esseri marini dal corpo di gelatina hanno bloccato del tutto l’afflusso dell’acqua nella centrale, lasciando i sistemi di raffreddamento completamente a secco.

La Korea Hydro & Nuclear Power Co. è quindi stata obbligata a spegnere le unità Hanul 1 e 2, ognuna delle quali è capace di generare 950-megawatts, in condizioni normali. Non si tratta neppure di una criticità occasionale, la centrale ha dovuto sospendere le sue attività anche nelle scorse settimane, sempre a causa di quello che sembra ormai essere divenuto un problema cronico.

La causa di tutto sarebbero le salpe, esseri marini che per consistenza e apparenza ricordano vagamente le meduse. A differenza delle meduse, però, le salpe si uniscono in “catene” con cui formano ingombranti blocchi marini che finiscono inevitabilmente con l’addensarsi proprio davanti alle condutture della struttura.

A fare notizia non è però tanto il fatto che un essere fondamentalmente piccolo e insignificante sia in grado di tenere in scacco delle turbine nucleari, quando la consapevolezza che il corpo di gelatina di questi esseri subacquei non dovrebbe essere affatto in circolazione. Non in questa stagione, perlomeno.

Stando alla testata Bloomberg, le salpe sarebbero ospiti regolari delle acque che lambiscono la Corea del Sud, tuttavia le creature dovrebbero essere così “infestanti” solamente a partire da giugno, quando le acque sono più calde.

Alcuni scienziati vedono dunque il problema subito dalle centrali come un esempio pragmatico dei cambiamenti climatici e lanciano un ennesimo allarme che probabilmente cadrà inascoltato. Altri ancora, più cauti, segnalano che la riproduzione anticipata delle salpe possa rappresentare un evento occasionale e invitano i centri di ricerca a monitorare da vicino la situazione, idealmente per la prossima decina di anni.

 

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