Microsoft ha deciso di posticipare il ritorno definitivo al lavoro in presenza, la cosiddetta “fase sei” del suo percorso verso la normalità aziendale. Gli uffici avrebbero dovuto risultare pienamente operativi nel periodo di luglio, ma la Big Tech ha preferito attendere fino a dopo le vacanze estive, impostando come nuova data d’orizzonte quella del 7 settembre.
Da inizio marzo, l’azienda digitale è entrata ufficialmente nella “fase quattro”, la “soft open” per cui la dirigenza continua a raccomandare ai propri dipendenti di lavorare da casa. Stando ai dati resi pubblici, d’altronde, l’80 per cento degli impiegati avrebbe accolto l’invito, preferendo ancora oggi operare in remoto, in ottemperanza alle raccomandazioni atte a contrastare la pandemia di coronavirus.
Basandoci con la nostra costante consultazione con gli esperti medici e statistici, abbiamo deciso di spostare la prima data possibile di riapertura dei nostri uffici statunitensi al 7 settembre 2021. Continuiamo a monitorare la situazione su base locale in ogni regione/nazione/stato in cui abbiamo sedi operative e gestiremo le date di riapertura a seconda delle necessità,
ha riferito un portavoce della Big Tech.
Probabile dunque che la data menzionata sia, ottimisticamente parlando, riferita al solo ambiente USA e che i dipendenti europei di Microsoft debbano aspettare qualche mese aggiuntivo, prima di tornare al lavoro.
Secondo al piano vaccinale italiano, infatti, nel migliore dei casi il Bel Paese raggiungerà l’80 per cento delle vaccinazioni a metà settembre, sempre ammesso che non si verifichino rallentamenti in corsa.
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