Multa da 70 euro per un cyberbullo che ha istigato il suicidio di una wrestler

hana kimura

Nel maggio 2020 la wrestler e celebrità giapponese Hana Kimura si è tolta la vita, un cyberbullo che ha istigato a più riprese il suo suicidio è stato da allora arrestato, ma se ne è uscito con una semplice multa da 9.000 yen, ovvero circa 70 euro. I fan si dicono scioccati e la madre ha fatto ricorso.

La ragazza, deceduta a ventidue anni, era vittima di pressanti ondate di ingiurie e offese, con l’uomo che si è fatto notare dalle autorità per i suoi messaggi “particolarmente perfidi”. Esternazioni del genere “hai una personalità terribile, davvero la tua vita merita di essere vissuta?” o “Hey, quand’è che muori?”.

L’attacco virtuale pare sia esploso in relazione a un alterco scoppiato durante le riprese del reality show di Netflix Terrace House, episodio in cui la donna ha discusso animatamente con un componente maschile del cast.

Il dubbio di molti è che il cyberbullo sia incorso in una pena troppo leggera, soprattutto tenendo conto che il decesso di Kimura si inserisce all’interno di una tendenza al suicidio che sta colpendo il Giappone con sempre maggiore intensità.

Gli specialisti fanno infatti notare che simili episodi generino direttamente ondate di emulazioni, soprattutto tra le giovani donne under 40, e molti chiedono che il cyberbullismo – che è sicuramente parte del problema – venga punito in maniera esemplare.

Allo stesso tempo, sottolineano gli psicologi, è importane non banalizzare il problema, ovvero non bisogna cedere alla tentazione di affrontare una situazione complessa affidandosi a risposte semplici e a capri espiatori facilmente perseguibili.

La madre di Kimura, per esempio, accusa soprattutto l’atteggiamento dell’emittente televisiva, la quale ha fomentato il conflitto alla ricerca dell’attenzione del pubblico, ma lo ha fatto senza curarsi delle conseguenze in cui sarebbero incappati attori e vip.

Stando al Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni giapponese, nel 2010 erano state siglate circa 1.000 denunce riguardanti ad abusi online, mentre ora le denunce sono salite a più di 5.000 all’anno.

 

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