Ed eccoci pronti e puntuali per svelarvi tutti gli easter egg del secondo episodio di The Falcon and The Winter Soldier, una serie che non sta solamente convincendo per l’ottima messa in scena, ma che sta aprendo numerose ed interessanti strade per il futuro del Marvel Cinematic Universe.
Se da un lato si deve riconoscere che – un po’ ce lo aspettavamo – la serie con protagonisti Sam Wilson e Bucky Barnes non contiene un numero esorbitante di indizi e riferimenti come accaduto con WandaVision, si nota tuttavia che il percorso intrapreso e i molti elementi finora mostrati sono solidi e davvero interessantissimi, portandoci a formulare parecchie ipotesi sul futuro, in particolare sul probabile esordio degli Young Avengers.
Per non parlare di quello che sarà il teatro delle vicende nelle prossime puntate, quella Madripoor che è così tanto legata al mondo dei mutanti e che quindi sembra un ulteriore elemento preparatoria per una bomba, di certo già innescata, che non vede l’ora di esplodere nel MCU.
Da qui in poi, come sempre, siete avvisati: volano spoiler sull’episodio di questa settimana come Redwing impazziti, quindi la lettura è tutta sotto la vostra responsabilità.
Vi invito a rileggere con attenzione l’articolo sugli easter egg del primo episodio di The Falcon and The Winter Soldier, visto che numerosi elementi li ho già anticipati lì e di attivare le notifiche per i nostri eventi live, visto che ogni martedì su PHASE FOUR, andremo a parlare proprio di tutto quello che riguarda questa serie e i futuri sviluppi.
Si parte allora, ecco gli indizi e gli easter egg del secondo episodio di The Falcon and The Winter Soldier.
Giù le mani da Captain America
Finalmente in questo episodio facciamo ufficialmente la conoscenza di John Walker, che noi “dei fumetti” siamo abituati a chiamare U.S. Agent, ma che in questa serie è semplicemente (beh, per modo di dire) il nuovo Captain America.
Vi ho già raccontato di lui nel precedente articolo, ma la prima cosa che deve saltare all’occhio è che il nostro pluridecorato soldato non ha superpoteri, solo un grandissimo talento, un addestramento fuori dal comune e un cuore grande così. E questa è una bella differenza con la controparte a fumetti.
John Walker infatti nei comics riceve abbastanza presto il suo potenziamento da Power Broker (su cui torneremo a breve) al punto da riuscire a reggere un paio di scazzottate con Steve Rogers.
In The Falcon and The Winter Soldier invece al momento è un bravo guaglione, originario di Custer’s Grove come nei fumetti, che ci sta mettendo l’anima per adempiere al suo dovere. John sa di portare un’enorme responsabilità, come Cap viene presentato in pompa magna (la musica del suo ingresso nello stadio è praticamente la stessa della presentazione di Captain America – Steve Rogers nel primo film a lui dedicato) e anche lui manifesta una certa reticenza nell’apparire davanti alle telecamere.
E come nei fumetti ha una spalla, Lemar Hoskins, il suo commilitone che vediamo inizialmente negli spogliatoi mentre lo fomenta e che poi si rivelerà come Battlestar, professione sidekick.
I due hanno fatto coppia anche nei comics Marvel, prima come U.S. Agent e Battlestar e poi “ufficialmente” come Captain America e Bucky, quando Steve si allontanò dal governo e dalla bandiera che ha sempre indossato.
Povero Wyatt Russell. Il suo personaggio al momento è davvero interessante e con una buona caratterizzazione, ma il suo ruolo è quello di farsi detestare dal pubblico che ne ha fatto un meme fin fin dalla prima apparizione. Pure io ci sono cascato.
John Walker sa combattere e usa da dio lo scudo di Cap (la scena dello scontro sui camion in Germania è veramente molto figa) e visto il tipo di personaggio sarebbe lecito aspettarsi un cosiddetto “turn heel” entro la fine della serie. Visto che Sam dovrà – in teoria – riprendersi lo scudo che gli appartiene per eredità diretta le strade sono due: John dovrà consegnarglielo o farselo letteralmente farselo strappare dalle mani.
Power Broker, l’energia che ti aiuta
Tra gli indizi ed easter egg del secondo episodio di Falcon and The Winter Soldier questo nome diventa sempre più importante. Ma facciamo un passo indietro.
Dei Flag Smashers e dell’origine di questo nome abbiamo già parlato nel pezzo precedente. Erin Kellyman ci viene presentata come uno degli elementi chiave dell’organizzazione i cui membri sfoggiano con grande nonchalance abilità da “super soldato”, tant’è che Bucky e Sam ipotizzano che qualcuno sia riuscito a replicare – almeno in parte – la formula che ha reso Steve Rogers il più bell’uomo del mondo e pluripremiato mister chiappe d’oro. La Kellyman è ufficializzata come Karli Morgenthau, che riprende il nome originale del villain dei fumetti.
Momento easter egg: la targa di uno dei due camion utilizzati dai Flag Smashers ha la stessa dicitura dell’automobile di Wanda Maximoff vista in WandaVision (senza l’Excelsior). Oh mio dio, cosa vorrà mai dire? Niente. Semplicemente non avevano raggiunto la quota sindacale di easter egg dell’episodio e ne hanno aggiunto uno in corsa. Dai, si scherza.
Sembra proprio che i Flag Smashers abbiano sottratto la formula per ottenere super capacità a Power Broker che potrebbe essere la realtà che li sta minacciando (il messaggio che arriva sul telefono della Morgenthau).
Interessante: qualcuno ha una formula per donare superpoteri (Power Broker, che nei fumetti è una corporazione e qui sembra un singolo individuo), un gruppo di esaltati separatisti (Flag Smashers) la sottrae e inizia un traffico di vaccini, siringhe ecc per un’ipotetica somministrazione su larga scala, abbiamo un Captain America a cui mancano solo i super poteri per essere tale (nei fumetti accade proprio questo per entrambi e due agenti “Avengers”) che hanno scazzi da tutti i lati. Io non mi metto più a fare teorie a mitraglia, ma mi sembra che gli indizi possano portare a semplici ragionamenti sul percorso di questa serie. Fate voi.
Arma Letale d’inverno, con le ali
Finalmente Sam e Bucky si incontrano e iniziano ad interagire assieme. Se nel primo episodio il tormento di Bucky e le vicende familiari di Sam non sono state apprezzate da tutti, i due si riscattano con alcuni siparietti decisamente ben riusciti e che veramente riportano alla mente la leggendaria serie di film con Mel Gibson e Danny Glover.
Scopriamo che Bucky è stato in Europa nel 1937 e che è un fan di Tolkien al punto da acquistare e leggere la prima, limitatissima edizione europea de Lo Hobbit (vai Buck, nerd come tutti noi), uscita in appena 1500 pezzi e disponibile negli States solamente un anno dopo.
Vedremo lo sketch in cui si parla di androidi-alieni-maghi (le tre grandi minacce per un Avenger) e ci viene fornita una spiegazione sulla differenza tra maghi e stregoni che ha fatto finire in ospedale in preda a convulsioni centinaia di master di D&D e Pathfinder.
E poi tornerà fuori un nomignolo che Re T’Challa (rest in power Chadwick Boseman, now and forever) aveva affibbiato a Bucky nel suo periodo di villeggiatura e riabilitazione wakandese, ovvero White Wolf.
Insomma a Bucky non è andata proprio giù che Sam abbia rinunciato allo scudo per farlo finire in mano a mascella-bella e addirittura suggerisce di rubarlo, una cosetta che nei precedenti film li ha resi fuggiaschi ricercati per oltre due anni. Sempre grandi idee, Buck, non hai imparato proprio nulla da Lo Hobbit?
Ma i due cominciano anche a cementificare il loro rapporto e soprattutto custodiscono dei segreti che iniziano a condividere.
Black Lives Matter
Ci sono due momenti interessanti che non sono propriamente da inserire tra gli easter egg del secondo episodio di Falcon and The Winter Soldier ma che toccano un tema estremamente importante di attualità.
La scena ambientata a Baltimora, che arrivo presto ad approfondire, viene preceduta e seguita da due momenti di “denuncia sociale” curiosi e interessanti. Nel primo un ragazzino si rivolge a Sam chiedendogli se è per caso “Black Falcon” facendo riferimento al fatto che nei comics americani tantissimi eroi di colore, nella silver age e successivamente, hanno avuto il prefisso “Black” nel loro nome. E poi quando la polizia ferma entrambi mentre discutono in strada, immediatamente si assiste al tipico processo di accusa “sbirro bianco – tizio di colore” che indispettisce attorie pubblico e che poi ha come epilogo l’arresto (un po’ farlocco) di Bucky che ha saltato una sessione di psicoterapia.
La cosa dell’arresto di Bucky mi ha fatto molto ridere. Cioè, hai di fronte un Avenger che si, per carità, è stato un agente dell’Hydra killer pazzo psicopatico macchina di morte, ma che ha poi salvato l’intero pianetone azzurro con grande coraggio ripetutamente e siccome ti salta una sessione dallo psicologo della mutua, tu dirami un mandato di cattura interstatale, mandando avanti il sergente Nunziatella con due manette fatte di stagno. Mezz’ora prima il ragazzo con il braccio bionico si era buttato senza paracadute da un aereo, ma ehi, non sottovalutiamo Nunziatella.
Comuque, tornando seri, il momento di denuncia sociale, esplicitamente legato al movimento Black Lives Matter è stato importante e ben inserito, soprattutto per quel che riguarda Isaiah Bradley.
Isaiah Bradley, il Captain America Nero.
Lo avevo immaginato nel precedete pezzo ed ecco che ci viene presentato un personaggio davvero interessantissimo, che presumo avrà importanti implicazioni in questa serie e che funge da elemento di collegamento, importante tanto per la trama quanto per gli easter egg del secondo episodio di Falcon and The Winter Soldier.
Isaiah Bradley è l’unico sopravvissuto agli esperimenti americani di replica del siero del super soldato, condotto su cittadini afroamericani. Con esiti tragici. A riprova di quanto la componente Black Lives Matter sia centrale nella scrittura di questa serie. In Falcon and The Winter Soldier, Isaiah ha un trascorso importante con Bucky quando era ancora il Soldato d’Inverno dell’Hydra.
Non solo Isaiah è stato ridotto a cavia, sfruttato e mandato incontro a morte quasi certa in guerra in qualità di super soldato, ma è stato anche poi incarcerato per trent’anni per mantenere il segreto e cercare di estrarre il siero dalle sue vene. E tutta la scena verte sul fatto che c’è una disparità immensa nel trattamento de due personaggi.
Bucky, da assassino riceve la grazie e viene reintegrato tra gli Avengers, Isaiah è un uomo abbandonato e dimenticato che vive in periferia dopo anni di soprusi. Questa è una svolta narrativa e tematica davvero molto bella e anche piuttosto inedita ne MCU.
Di certo Isaiah Bradley (che nei fumetti viene in effetti arrestato e condannato per essersi impossessato del costume di Captain America per fare assolutamente i bene e il proprio dovere di patriota) avrà un ruolo centrale nella vicenda.
E Patriota è un’altra parola che dovete segnarvi, visto che è il nome di battaglia di Elijah Bradley, membro degli Young Avengers (un Captain American in versione junior) e guarda caso è proprio il nome della persona che abita con Isaiah, il nipote. Peraltro Elijah ha esattamente l’orecchino al lobo sinistro come il personaggio nei fumetti e visto che già abbiamo avuto l’introduzione di Speed e Wiccan (Billy e Tommy, i figli di Wanda) e che a breve vedremo una serie con protagonista Kate Bishop (Hawkeye) e Kamala Khan (Ms. Marvel) direi che i presupposti per raccontarci il super gruppo di giovani eroi in futuro è già bello che servito.
La forza scorre potente in The Falcon and The Winter Soldier
Insomma dopo aver visto i nostri due eroi litigare, allearsi, litigare ancora, fare pace e cercare un reciproco “cessate il fuoco” per uno scopo superiore ci resta solo di vedere entrare in scena l’anello mancante di questa vicenda: Helmut Zemo.
Nei trailer abbiamo visto Zemo accompagnare Sam e Bucky a Madripoor, probabilmente per entrare in contatto con Power Broker e ai due non resta che andare a parlargli di persona. O forse vogliono farlo evadere? Sempre belle idee, non c’è che dire.
Perché dico evadere?
Perché tra gli easter egg del secondo episodio di Falcon and The Winter Soldier si nasconde un indizio interessante: il numero della cella di Zemo è 2187, proprio come quella in cui è rinchiusa la principessa Leia Organa in Episodio IV Una Nuova Speranza, dalla quale poi verrà fata evadere con la complicità di Luke e Han Solo che si fingeranno Storm Troopers.
Peraltro 2187 a sua volta era il codice identificativo di Finn (FN 2187) prima di disertare e unirsi alla Resistenza.
Che ne dite, quindi? Sam Wilson e Bucky Barnes entreranno civilmente nel carcere tedesco dove è rinchiuso Zemo, per parlarci, ragionarci magari o opteranno per un approccio più diretto e sbrigativo?
Sono molto felice di questo secondo episodio. Non solo sono stati introdotti molti elementi di apertura interessanti ma c’è un ottimo equilibrio tra scene action ben realizzate e gag divertenti, senza dimenticare una denuncia sociale non passata in sordina.
The Falcon and The Winter Soldier mi sta piacendo molto, ben al di sopra delle aspettative che mi ero erroneamente fatto e non vedo l’ora che il teatro dell’azione si sposti a Madripoor, tra i sobborghi di una delle città più pericolose al mondo.
Anche perché se il rapporto tra Sam e Bucky è già difficile e rognosetto ora, immaginate quando alla coppia si aggiungerà quel buontempone di Helmut Zemo.
Si, mi sa che tra nuovi Captain America e super soldati dimenticati, creatori di super poteri, eroi in cerca di affermazione e vecchi cattivi incalliti ne vedremo delle belle!
Ci vediamo martedì su PHASE FOUR e sabato prossimo con la nuova caccia agli indizi.