La SIAE è diventato il primo ente al mondo ad aver scelto i Non-Fungible Token e la blockchain per digitalizzare e gestire i diritti d’autore degli artisti. La SIAE si è alleata con Algobrand e l’obiettivo finale è quello di creare una piattaforma aperta da usare a livello internazionale.
Degli NFT, acronimo di Non-Fungible Token, se n’è parlato molto in queste settimane in relazione al fenomeno dei cripto collezionabili. In realtà con questo termine ci si riferisce ad uno strumento estremamente versatile: è un particolare smart contract che definisce e traccia il possesso di un qualsiasi bene non-fungibile e che, non a caso, nasce proprio pensando al diritto d’autore.
La SIAE ha creato più di 4 milioni di NFT, ognuno di questi rappresenta i diritti d’autore di oltre 95.000 associati dell’ente.
Garantire la tutela della creatività è da 139 anni la missione di Siae e questo progetto dimostra che il nostro obiettivo è continuare a garantirla per i prossimi 139 anni. Non siamo interessati a costruire infrastrutture tecnologiche dalle quali generare profitto, il nostro obiettivo è stato e sempre sarà quello di creare valore aggiunto per i nostri iscritti. Per questo possiamo permetterci di parlare di infrastrutture open e mettere a disposizione della comunità tutto il nostro know how. La tecnologia blockchain è sicuramente un filone interessante da continuare ad esplorare per le sue caratteristiche di trasparenza ed efficienza, fondamentali per chi, come noi, gestisce i proventi del duro lavoro di altri.
ha spiegato Gaetano Blandini, Direttore Generale di Siae.
SIAE, si apprende da La Stampa, ora intende mettere a disposizione la sua tecnologia anche alle altre società, pubbliche o private, che si occupano di tutela del diritto d’autore a livello internazionale.