Anche Israele ha il suo passaporto per vaccinati e guariti dal Covid-19. La democrazia mediorientale guida le classifiche mondiali, con una percentuale di vaccinati sulla popolazione totale che ormai sfiora il 50%.
Da qui l’aumento della fiducia nella possibilità di tornare alla normalità, grazie all’aiuto della tecnologia. Si chiama Green Pass e viene rilasciato – anche sullo smartphone – a chiunque abbia ricevuto le due dosi di vaccino per il Covid-19, oppure risulti guarito dalla malattia. Nel primo caso il pass ha una durata di 6 mesi, nel secondo di 3 mesi. Eventualmente può essere rinnovato.
“Oggi di fatto Israele ha praticamente riaperto tutto, lo ha fatto in modo graduale, ma lo ha fatto”, scrive la giornalista Annalisa Bonfranceschi su La Repubblica.
Il Green Pass permette di accedere ai locali – bar, ristoranti, cinema, palestre e piscine, per fare degli esempi – e agli eventi. La scelta di dare una scadenza al Pass risponderebbe all’esigenza di testare questo strumento e raccogliere nuovi dati. Con l’aumentare del numero di vaccinati, ci si è chiesto se è già possibile riaprire l’economia e, in altre parole, convivere con un virus sempre più debole e isolato — o quantomeno questa è la speranza degli israeliani. Non a caso, gli esperti mettono in guardia dagli eccessi d’ottimismo: «Sappiamo che la malattia ci può riservare diverse sorprese», ha detto Tomer Lotan – il N.1 del Centro Nazionale di Risposta al Coronavirus – intervistato da Repubblica.
Nel frattempo, anche altri Paesi guardano alla possibilità di riaprire l’economia grazie ad un pass da scaricare sul telefono o esibire in forma cartacea. A New York si testa l’Excelsior Pass di IBM. Per il momento è stato usato per garantire l’accesso ad alcuni eventi sportivi. Noi ve ne abbiamo parlato qua:
- Vaccino Covid: con il green pass Israele riapre tutto (repubblica.it)