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Fake news sul Covid, in Malesia causano tre anni di prigione

La Malesia non ci va leggera e introduce nuove leggi che puniranno penalmente chi spargerà fake news sul Covid-19 e sulla pandemia.

Fake news sul Covid, in Malesia causano tre anni di prigione

Per tamponare il dilagante flusso di disinformazione sul coronavirus, la Malesia ha deciso di implementare oggi nuove leggi che vadano a punire chiunque pubblichi fake news sul Covid-19, a patto che queste possano scatenare il panico nel pubblico. Le pene previste possono infliggere multe fino a 100.000 ringgit (poco più di 20.000 euro) e causare tre anni di detenzione.

Sebbene l’ordinanza non miri nello specifico i navigatori della Rete, gli internauti saranno certamente tra coloro che finiranno con l’essere tra i più influenzati dalle norme appena introdotte. In senso ampio, a essere perseguibili saranno tutte le persone che “creano, offrono, pubblicano, stampano, distribuiscono, fanno circolare o disseminano disinformazione”.

Come spesso capita in questi contesti, il concetto di disinformazione è comunque lasciato molto vago e la mancanza di paletti ben definiti sta preoccupando gli attivisti che si occupano dei diritti umani, i quali temono che una simile ambiguità si presti fin troppo bene a lasciare il campo ad abusi politici.

L’introduzione tanto celere di questa nuova norma anti-fake news è d’altronde stata resa possibile dal fatto che la Malesia ha dichiarato a gennaio lo stato d’emergenza per la crisi pandemica di Covid-19, sospendendo il parlamento che avrebbe dovuto approvare le mosse del governo e rimandando a data da definirsi le elezioni nazionali.

 

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