Vaccini Covid-19, in Carolina del Nord i fumatori hanno la stessa precedenza dei malati

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In Carolina del Nord la campagna di vaccinazione procede a vele spiegate. Lo Stato è già arrivato a vaccinare il quarto gruppo di idonei. Gruppo che, curiosamente, dà a fumatori e malati cronici la stessa priorità.

In Carolina del Nord malati e fumatori (attuali e passati) ricevono la stessa priorità per il vaccino per il Covid-19. Lo Stato ha già raggiunto il quarto gruppo demografico di idonei, dopo aver vaccinato anziani, personale medico e lavoratori a rischio.

Nel resto del mondo la campagna di vaccinazione procede a ritmi moderati, le scorte sono difficili da reperire e la produzione non è ancora in grado di soddisfare la domanda mondiale. Così le autorità mediche di tutto il mondo si stanno ingegnando su come distribuire le prime dosi. A chi dare la precedenza?

La maggior parte dei Governi ha scelto di dare la massima priorità alle fasce della popolazione più a rischio – a partire dagli anziani – e alle figure professionali in prima linea per combattere la pandemia, come medici ed infermieri. Esistono comunque delle importanti differenze trai modelli adottati da ciascun Stato.

In Carolina del Nord sono arrivati alla quarta ondata della campagna di vaccinazione. Significa che lo Stato ha già coperto (o è vicino a coprire) tre gruppi demografici. La prima ondata ha coinvolto il personale medico, la seconda la popolazione anziana e la terza il personale scolastico, dagli asili alle superiori, oltre che una serie di altri lavoratori a rischio (incluso chi lavora nei supermercati).

Il quarto gruppo prende quindi in considerazione i cittadini che, essendo affetti da patologie, hanno un tasso di mortalità più alto se a contatto con il Covid-19. La lista include un’ampia lista di condizioni mediche, come l’asma, il diabete di tipo 1 e 2, la sindrome di down e diverse patologie cardiache.

È sufficiente avere fumato almeno 100 sigarette nel corso della propria vita

Curiosamente, lo Stato ha deciso di dare la stessa priorità anche ai fumatori. Incluso quelli che hanno smesso. Per esseri idonei è sufficiente avere fumato almeno 100 sigarette nel corso della propria vita. In linea di principio non è un’idea sbagliata: i fumatori, effettivamente, sono tra le categorie più a rischio in caso di positività al virus. Eppure – forse per ragioni ideologiche, forse per non premiare un vizio che infine, a differenza delle malattie, ci si sceglie – non sono tanti i Paesi che hanno scelto di prendere questa strada.

 

 

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