L’attacco hacker subito dagli USA attraverso SolarWinds è di magnitudo sconosciuta, una Commissione del Senato cerca di venirne a capo.

Oggi, martedì 23 febbraio 2021, il Governo statunitense darà il via a una serie di incontri atti a delineare cosa sia accaduto con esattezza in occasione del cyberattacco recentemente perpetrato ai danni delle Istituzioni e delle aziende internazionali.

Il primo a testimoniare davanti al Senato sarà ovviamente Sudhakar Ramakrishna, CEO di SolarWinds, il software di servizio che è stato adoperato da alcuni agenti ingaggiati da un non meglio definito paese estero – la Russia, secondo l’Intelligence a stelle e strisce – per impadronirsi di documenti sensibili e privati.

Ramakrishna dovrà spiegare come la sua azienda abbia reagito alla violazione dei sistemi, quindi a parlare man mano saranno i rappresentanti delle altre aziende che hanno subito danno dalla manovra di cyberspionaggio.

Il Senatore della Virginia, Mark Warner, il nuovo presidente Dem della commissione, ha deciso di rendere il caso SolarWinds un elemento di massima priorità per il Senato.

Il suo scopo è dichiaratamente quello di comprendere l’entità dei danni subiti, ma anche di rimettere in discussione come le fughe di dati vengano gestite all’interno dei confini USA, con lo scopo di alterare le leggi in merito.

“Otteniamo qualche segnale di interesse nel ramo cyber, poi tutto sfuma”, aveva lamentato Warner a inizio febbraio. “Stiamo ancora cercando di capire quanto ampio, quanto profondo, quanto salato sia il costo che dovremo pagare per rimediare [alle criticità del sistema]”.

Gli hacker che hanno colpito gli States hanno infatti approfittato di SolarWinds proprio perché è un’azienda esterna al comparto governativo. Un’appaltatrice che non vanta la copertura della protezione informatica garantita dai fondi pubblici e che di suo non ha i mezzi per offrire una difesa stagna.

 

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