Il direttore della NASA ha riguardato le carte e ha stabilito che non sia possibile effettuare un allunaggio entro i termini previsti.

Il piano d’azione, detto Artemis, era stato lanciato da Donald Trump nel 2019, con una deadline che sin da subito era parsa quantomeno ottimistica. Ora Steve Jurczyk, capo ad interim dell’organizzazione governativa, conferma l’ovvio, segnalando che la missione richiederà maggiore preparazione, soprattutto per mancanza di fondi.

L’obiettivo dell’allunaggio del 2024 potrebbe non essere più un obiettivo realistico a causa di come sono stati gestiti gli stanziamenti degli ultimi due anni, i quali non hanno fornito fondi sufficienti da rendere il 2024 un traguardo raggiungibile. Alla luce di ciò, stiamo rivedendo il programma per stabilire il percorso d’avanzata più efficiente,

ha spiegato Jurczyk.

Nonostante sia stato lanciato da Trump, il progetto Artemis ha ottenuto il pieno supporto anche dei politici Democratici, con il presidente Joe Biden che ha manifestato il suo genuino interessa nel voler portare avanti l’impresa che mira a ereditare il retaggio degli Apollo.

Il prossimo passo è quello di scremare la lista di aziende che si sono proposte di costruire per la NASA i sistemi di allunaggio in stile Human Landing. Il podio dei papabili è assediato da un team guidato dal Blue Origin di Jeff Bezos, dagli ingegneri di Dynetics e dai progetti di quello SpaceX che è notoriamente in mano a Elon Musk.

La decisione finale era prevista per la fine di Febbraio, ma Jurczyk ha deciso di guadagnare tempo e di rimandare tutto a fine Aprile, magari nella speranza di assistere a test missilistici che lo aiutino a prendere una decisione.

 

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