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A fine gennaio le azioni di GameStop sono volate alle stelle come conseguenza di una campagna di speculazione che non ha precedenti nella storia. Ci hanno guadagnato tutti, tranne la stessa GameStop.

Il caso GameStop ha vincitori e vinti, tra redditor che si sono arricchiti e il proverbiale parco buoi che, arrivando all’ultimo, ha perso moltissimo se non tutto. Quello che è certo è che da tutta questa storia la catena retail dedicata ai videogiochi non ci ha guadagnato assolutamente nulla.

Non per miopia, ma per paura che un’emissione straordinaria di azioni avrebbe suscitato l’interesse dell’autorità di vigilanza della borsa americana, la SEC.

Gamestop si è trovata così, suo malgrado, al centro di una campagna di speculazione che non ha precedenti nella storia della finanza. La tempesta si è abbattuta sull’azienda, portandone la capitalizzazione di mercato da 1.4 miliardi (11 gennaio 2021) a 33.7 miliardi di dollari (28 gennaio) per poi dissolversi nel nulla, facendo nuovamente sprofondare il market cap a 3.6 miliardi di dollari. Con il passare delle nubi, Gamestop – un’azienda in estrema difficoltà che stando a precedenti report non prevede di tornare a fare utili prima del 2023 – è rimasta con il cerino in mano.

Questo non significa, ovviamente, che eventuali dirigenti o dipendenti con azioni GameStop non abbiano avuto l’opportunità di capitalizzare la loro posizione vendendo i titoli ad un prezzo gonfiato.

I dirigenti dell’azienda avevano valutato la possibilità di immettere sul mercato nuove azioni, in modo da coprire le perdite registrate durante gli ultimi anni. Il dipartimento legale della compagnia – scrive Reuters – avrebbe cassato in tempi rapidi la mossa, sottolineando l’alto rischio di un’indagine da parte della SEC.

La speculazione condotta (o quantomeno promossa) da WallStreetBets è arrivata con il peggiore tempismo.

Quando è successo tutto, Gamestop si trovava a 2 mesi e mezzo dall’inizio del quadrimestre fiscale. Per emettere nuove azioni sul mercato avrebbero dovuto comunicare agli investitori informazioni estremamente dettagliate per giustificare l’operazione all’occhio dell’autorità. Non si prepara questo tipo di documentazione in meno di una settimana.

ha detto a Reuters David Erickson, professore dell’Università della Pennsylvania.