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Gli hacker mantengono la parola, dopo l’attacco a CD Projekt Red i codice sorgente di Cyberpunk 2077 sono finiti all’asta nel mercato nero. I criminali sperono di guadagnare milioni di euro.

Gli hacker che hanno colpito CD Projekt Red con un attacco ransomware hanno mantenuto la loro promessa: i codice sorgente di Cyberpunk 2077 e The Witcher 3 (ma non solo) sono finiti all’asta sul mercato nero.

I criminali sperano di farci milioni di euro. Il developer polacco ha annunciato al pubblico la natura dell’attacco lo scorso martedì. CD Projekt aveva spiegato fin da subito che l’azienda non avrebbe ceduto alle richieste dei criminali, rifiutando il pagamento di qualsiasi riscatto.

Oltre ai codici sorgente, gli hacker hanno ottenuto il possesso di diverso materiale interno all’azienda, inclusi documenti delle risorse umane e di natura legale o finanziaria.

Nei forum dedicati all’hacking sono iniziati a circolare alcuni leak (soprattutto su Gwent, il gioco di carte collezionabili basato su The Witcher). L’asta per i codice sorgente si sta invece tenendo su un forum chiamato Exploit. Né The Verge né altre testate giornalistiche specializzate hanno avuto modo di verificare la legittimità del materiale messo all’asta o pubblicato online.

Secondo KELA, un’azienda di cybersecurity che ha avuto accesso a parte del materiale, non esistono motivi per pensare che le aste non siano legittime.

Riteniamo che si tratti di una vera asta promossa da un ricettatore che ha avuto accesso ai dati. Per partecipare all’asta è necessario pagare un deposito, è una tattica usata normalmente dai venditori che hanno serie intenzioni e vogliono evitare raggiri

ha spiegato un portavoce di KELA a The Verge.

Nella giornata di ieri, gli sviluppatori dietro a Cyberpunk 2077 e The Witcher 3 hanno confermato di essere già in contatto con le autorità.

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