L’Intelligence USA accusa la Cina di voler rubare il DNA americano

Secondo gli agenti segreti statunitensi la Cina vorrebbe usare i tamponi dei test pandemici per raccogliere il DNA americano.

L’azienda farmaceutica asiatica BGI Group si è offerta di costruire e amministrare dei centri di controllo per il Covid-19 su tutto il suolo degli Stati Uniti, dalla California a New York. Una mezza dozzina di cliniche di monitoraggio su cui Bill Evanina, ufficiale dei servizi di sicurezza nazionale, mette in guardia: non sono quello che sembrano.

Nel 2017, d’altronde, la Repubblica Popolare Cinese aveva dato il via a una portentosa campagna di raccolta dei DNA nazionali, con l’intento dichiarato di voler creare un database genetico del Paese.

Da allora, i timori nei confronti della Cina e della raccolta del DNA hanno fatto ipotizzare alle Intelligence tutta una serie di scenari apocalittici, specialmente per quanto concerne il controllo della ricerca farmaceutica e l’eventuale costruzioni di armi biologiche.

Gli sforzi della Cina di ottenere i dati sulla salute statunitense combinati con una protezione dei dati limitata solleva quesiti sulla sicurezza nazionale. Teoricamente, l’accesso alle informazioni private su personale americano che si occupa di mansioni sensibili crea il rischio di ricatto e potrebbe rivelare condizioni sanitarie che potrebbero essere sfruttate per compiere un attentato mirato, sebbene non esistano report che suggeriscono che questa strategia sia stata già applicata o che sia negli obiettivi del Governo o dell’industria cinesi,

riportava un documento del 2019 redatto dalla Commissione di sicurezza che ha vagliato i rischi dello stringere accordi economici tra USA e Cina.

Negli anni, i timori dell’Intelligence statunitense ha iniziato progressivamente ad allontanarsi dal panorama militare, avvicinandosi piuttosto a quello della guerra economico-sanitaria.

Secondo Evanina, le intenzioni del Governo cinese sarebbero quelle di ottenere il monopolio del sistema medico, manifestando una dominanza mirata nei settori delle cure e dei medicinali.

In pratica, conoscendo da vicino la salute degli Stati Uniti, la Cina sarebbe in grado di prendere il controllo strategico di medicamenti e terapie chiave, incastrando il Paese a stelle e strisce in una posizione complicata.

BGI ha comprensibilmente negato di voler raccogliere il DNA statunitense attraverso i test pandemici, anche perché Evanina è stato lungi dal mettere in campo alcuna prova.

 

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