Twitter ha deciso di rivedere alcune sue policy e permetterà agli studiosi di accedere al suo archivio senza dover sborsare un quattrino.

L’annuncio é arrivato direttamente dal blog del noto social network, come conseguenza dell’Application programming interface (API) che l’azienda ha annunciato lo scorso agosto. Con questa evoluzione, i ricercatori non dovranno più investire in account premium per ottenere i dati necessari ai loro studi, gli basterà presentare i moduli che attestano l’inizio di una nuova indagine accademica.

I problemi in tal senso sono nati nel 2012, quando Twitter ha deciso di limitare agli sviluppatori l’accesso alla piattaforma, nella speranza di mantenere un controllo diretto dei dati e di assicurarsi che la concorrenza non potesse abusarne.

Con l’attuale focus che la Big Tech ha garantito recentemente alla lotta contro la disinformazione, era solo questione di tempo prima che si concretizzasse una simile apertura. L’accesso alle informazioni dei social network é infatti quanto mai vitale per comprendere come siano strutturate le dinamiche sociali digitali delle masse.

La nostra piattaforma di sviluppo non ha sempre reso semplice ai ricercatori accedere ai dati di cui avevano bisogno e molti hanno dovuto ricorrere alla propria intraprendenza per trovare le giuste informazioni.

Nonostante questo, per più di un decennio, i ricercatori accademici hanno usato i dati di Twitter per scoperte e innovazioni che contribuiscono a fare del mondo un posto migliore,

scrivono nel post i manager Adam Tornes e Leanne Trujillo.

L’accesso ai dati rimane nondimeno riservato a studenti e ricercatori delle accademie, quindi i giornalisti e i ricercatori indipendenti non potranno sfruttare – almeno per il momento – questa ritrovata disponibilità.

Infine, Twitter ha detto di non voler rendere accessibili a nessuno gli storici degli account sospesi o banditi, dettaglio che va a limitare le opportunità di indagine di tutti coloro interessati ad approfondire le magiche meccaniche dell’hate speech e dell’illegalità.

 

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