Il calcio senza spettatori ha perso qualcosa, ma ne ha guadagnato in tranquillità e gli scontri verbali sono calati notevolmente.

La ricerca pubblicata ne Humanities and Social Sciences Communications analizza 20 partite di campionato della squadra austriaca FC Redbull Salzburg (RBS) e prende in considerazione l’impatto che le “partite fantasma“, quelle prive di pubblico, hanno avuto sull’atteggiamento dei giocatori e dello staff.

Il risultato suggerisce che, senza lo stimolo della folla, tecnici e campioni siano in grado di reagire con maggiore lucidità e non si lasciano prendere da furenti frenesie.

Le partite fantasma analizzate dimostrano infatti un calo del 19.5 per cento degli alterchi con giocatori della squadra avversaria e con gli arbitri. Nelle partite degli anni scorsi, inoltre, gli arbitri dovevano intervenire nel 39.4 per cento di tutte le “situazioni emotive” che esplodevano in campo, da che gli stadi sono vuoti il loro intervento é calato al 25.2 per cento.

Non solo, gli autori hanno realizzato che la riduzione degli scontri ha portato a un aumento della qualità delle partite di calcio della RBS, almeno sul lato tecnico e sportivo.

Abbiamo anche osservato una differenza notevole tra le varie stagioni, quando abbiamo preso in considerazione i goal segnati dalla RBS nella league. Nel 2018/19, nell’RBS sono stati segnati 28 goal in dieci partite, mentre nel 2019/20 sono stati segnati 36 goal in 10 partite — un aumento di 8 goal (6.1 per cento).

Abbiamo notato un simile trend anche comparando i campionati di tutti le 120 partite giocate durante entrambe le stagioni. Stando ai dati statistici, durante le partite fantasma sono stati segnati il 20 per cento in più dei goal — un totale di 114 — rispetto alle normali partite tenutesi l’anno precedente, le quali avevano contato 95 goal segnati,

ha ricordato Fabio Richlan,

 

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