Il 12 gennaio è accaduto l’impensabile: la dipartita di Adobe Flash ha bloccato una stazione, che ha necessitato di una versione pirata dello stesso per ripartire.

Dopo 25 anni, Flash Player ha esalato il suo ultimo respiro informatico. O, almeno, era quello che pensavamo. In realtà, la sua dipartita dal mondo dell’informatica è stata solo “temporanea” e foriera di un piccolo, grande problema per la comunità di Dalian, nel nord della Cina.

Quando, il 12 gennaio, Adobe ha cessato ogni supporto e attività all’ecosistema di Flash Player, la stazione ferroviaria di Dalian nella provincia di Liaoning ha vissuto le venti ore più complicate della sua storia.

Gli impiegati sono stati, da quel momento, incapacitati di leggere diagrammi, orari schedulati, piani di arrivo e ripartenza. Questo perché tutti questi documenti erano stati realizzati tramite sistemi (obsoleti e inadeguati) che utilizzavano Flash in modo estensivo, e che sono andati in tilt nel momento in cui il programma ha cessato di esistere.

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Si è trattato di un problema non da poco, dato che ha paralizzato un arteria che serve 6.7 milioni di persone, e l’unico modo per riparare al danno e recuperare i dati utili è stato rendere i sistemi operativi della stazione una sorta di “zombie telematico”.

Difatti, nell’impossibilità di creare o importare un sistema alternativo in tempi brevi, una volta che ci si è resi conto dell’origine del problema la soluzione è risultata essere utilizzare una versione crackata di Adobe Flash Player, ancora in grado di funzionare.