Un gruppo di ricercatori punta il dito contro lo sciame di bot negazionisti che ha infestato Twitter. «Il 25% dei tweet sui cambiamenti climatici è scritto dai bot», rivela una nuova ricerca pubblicata sul Journal Climate policy.

Twitter ha un problema con i bot. Nelle settimane successive all’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, circa un quarto dei tweet sul fenomeno dei cambiamenti climatici non sono stati scritti da esseri umani, ma da account sospettati di essere dei bot. A dirlo è un paper della New York University recentemente pubblicato sul Journal Climate policy.

Se il nostro obiettivo è quello di intervenire sulla crisi posta in essere dai cambiamenti climatici, gli scienziati e i movimenti sociali non possono più ignorare la questione dell’interferenza dei bot nelle conversazioni online

ha detto Thomas Marlow, co-autore della ricerca.

Marlow e il suo team di ricercatori hanno analizzato oltre 6.8 milioni di post scritti su Twitter tra maggio e giugno del 2017. I tweet provenivano da 1.6 milioni di account unici. Il team di ricercatori inizialmente ha separato dal gruppo un campione di 184.767 utenti, per poi analizzarlo con il Botometer — uno strumento per determinare la genuinità dei profili social.

Sebbene gli account sospettati di essere dei bot erano solamente il 9.5% del campione, la loro prolificità ha fatto sì che i loro tweet rappresentassero il 25% del totale dei post sui cambiamenti climatici.