Jim Jarmusch che festeggia 67 anni, è un regista, sceneggiatore, attore, produttore, editore e compositore americano. È stato uno dei principali sostenitori del cinema indipendente dagli anni ’80.
In qualità di regista, Jim Jarmusch ha sempre amato fare film sui piccoli dettagli del mondo; su vagabondi e cercatori e le deviazioni sconnesse che si sommano a una vita. È un’area di interesse che gli è stata utile, dal tortuoso e monocromatico Stranger Than Paradise (disponibile su Amazon Prime Video) del 1984 fino al profondo e meditativo Paterson del 2016.
Il suo ultimo lavoro, The Dead Don’t Die è un vero e proprio film di zombi ambientato nella fittizia cittadina di Centerville, in Pennsylvania. Il film di Jarmusch è una commedia esuberante e fantasiosa che è anche ferventemente politica come il documentario di Wiseman.
Anche The Dead Don’t Die è un film di estremi. Sebbene Jim Jarmusch abbia solo sessantasette anni, è a quasi quarant’anni di profondità nella sua carriera e questo film può essere considerato il suo primo film che riflette il tipo di ripudio radicale delle convenzioni, delle pratiche familiari, dei modi stabiliti, della vita ordinaria e dell’ordinarietà in quanto tali. Con fragorosa derisione ma anche calore empatico, Jarmusch prende in prestito una piccola ma solida serie di film horror per evocare una tabula rasa esistenziale senza (quasi) scampo.
Il cast è un amabile insieme di amici e collaboratori di Jarmusch. Ci sono Bill Murray, Tilda Swinton e Iggy Pop. Tom Waits è il co-protagonista di Hermit Bob, un vecchio recluso che vive nella foresta. Sa cosa sta per succedere e lo accetta con un’alzata di spalle.
Il film è stato girato vicino alla casa di Jarmusch, nelle vicine città di Kingston e Fleischmanns. Questo avrebbe dovuto rendere semplice la produzione, ma in qualche modo non lo fece. Il programma era un incubo; avevano Driver solo per tre settimane. Inoltre, ha piovuto costantemente. Il regista ha avuto l’influenza e si è rotto un dito del piede sul set. E poi hanno dovuto affrettarsi a finire le riprese in modo da poterlo presentare a Cannes.
Hitchcock una volta ha detto che il dramma è come la vita con le parti noiose tagliate. Ma i film di Jarmusch sembrano espressamente progettati per testare quella massima e capovolgerla. Scivolano su scene che potrebbero costituire il fulcro di un’immagine più convenzionale e recuperano gli accessori dal pavimento della sala montaggio.