Un dipendente di una compagnia di videosorveglianza è stato arrestato in America con l’accusa di aver ripetutamente spiato le case dei suoi clienti, usando le stesse telecamere che aveva installato su loro richiesta.

Un ex dipendente di un’importante compagnia di videosorveglianza americana, la ADT, ha ammesso in tribunale di aver violato per anni le telecamere di sicurezza dei suoi clienti con lo scopo di spiare la loro vita sessuale.

L’uomo è stato condannato per frode informatica. Nel corso degli anni, il dipendente della ADT avrebbe spiato almeno 200 clienti, accedendo in più di 9.600 occasioni al sistema di videosorveglianza che aveva installato nelle loro case.

Il dipendente -spiegano gli inquirenti- aveva collaudato un vero e proprio modus operandi, prendendosi nota delle case dove vivevano «le donne che reputava più attraenti» per poi «spiarle per la sua gratificazione sessuale».

L’attività del voyeurista informatico è andata avanti indisturbata per anni, ma il metodo scelto per spiare i clienti era tutto fuorché sofisticato. Semplicemente aggiungeva il suo indirizzo email all’account dei clienti, in modo da potervi accedere in qualsiasi momento. Né i clienti né la sua azienda sospettavano nulla.

Nel frattempo, l’ADT ha pubblicamente ammesso l’incidente ai suoi clienti. Ora l’azienda rischia una tempesta giudiziaria. Almeno in un caso, spiega Buzzfeed, l’azienda di sicurezza avrebbe pagato ad una delle famiglie coinvolte 50.000$ in danni, dopo che era stata rifiutata una prima offerta da 2.500$.