Beeper è l’app che unisce Messenger, Whatsapp e altri 13 sistemi di messaggistica

Beeper

L’innovatore Eric Migicovsky propone un nuovo servizio di messaggistica istantanea, Beeper, intenzionato a inglobare tutti gli altri, iMessage compreso.

Migicovsky, il cui nome forse vi suonerà familiare in quanto ideatore dello smartwatch Pebble, qualche anno fa, non si è lanciato in un mercato altamente concorrenziale come quello dell’instant messaging senza voler proporre un’idea sostanziale a differenziarlo dalla concorrenza: e l’idea è quella di… non avere concorrenza.

Se non puoi batterli unisciti a loro” o per meglio dire, in questo caso, “inglobali”. E il tutto, senza particolari accordi con i rispettivi marchi. Difatti, la particolarità di questo nuovo servizio non è tanto il fornire una piattaforma di messaggistica affidabile, quanto la comodità di avere ben quindici dei servizi più utilizzati al mondo tutti in un unico hub, senza impazzire appresso alle varie icone su schermo.

Abbiamo, oltre al sistema proprietario, anche Messenger, Instagram, Whatsapp, Telegram, Twitter, Discord, Skype, Irc, Hangouts, Slack, Matrix, Signal, Android Messages e addirittura iMessage di Apple.

beeper united

 

Non abbiamo ben chiaro se il sistema riporti le particolarità grafiche e funzionali dei singoli social o app o semplicemente uniformi il testo al formato di Beeper: la chiarezza e la funzionalità sono caratteristiche importanti in questo caso, e un sistema utilizzato con una grafica diversa dal solito spiazza, come le precedenti versioni di Facebook insegnano.

Staremo a vedere come si comporteranno i marchi proprietari dei relativi servizi, Apple in particolare, dato che, almeno in teoria, i servizi di iMessenger sono disponibili solo su iOS, e Beeper promette di bypassare il blocco usando un Mac come ponte o un iPhone 4s con jailbreak attivo: sarà la compagnia stessa a fornirlo a chi ne farà richiesta.

Il malcontento dei vari brand proprietari è probabile perché l’eventuale maggiore diffusione del proprio servizio andrebbe in realtà a scapito di una diffusione differenziata dei marchi, e soprattutto perché tutti i proventi dell’operazione finirebbero in tasca a Beeper, che è venduto come un servizio a pagamento, da 10$ al mese.

Servizio che, comunque, è ancora in fase di beta a inviti. Staremo a vedere che ne sarà di questa singolare idea.

 

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