Siamo sicuri di volere che gli estremisti di destra spostino le loro conversazioni fuori dai riflettori? Se lo chiede il Washington Post, ora che la destra americana è passata a strumenti di comunicazione privati e più sicuri.
Dopo il black out di Parler e i ban di massa nei social mainstream, le comunicazioni dei movimenti di destra si sono spostate su app chiuse come Telegram. In questo modo per le forze dell’ordine americane è diventato più complesso anticipare le mosse delle frange più estremiste e violente.
Ora le conversazioni su potenziali attacchi terroristici non si tengono più sui social, ma su un mix di feed pubblici e privati, come Telegram e MeWe.
si legge nel report del Washington Post.
«Avere i movimenti di destra su Facebook, Twitter e Parler ci offriva un vantaggio formidabile: quello di avere accesso ad un patrimonio inestimabile d’informazioni utili per ricostruire gli interessi e gli obiettivi dei manifestanti», ha spiegato al Wahsington Post Nick Street, sergente dell’Utah Highway Patrol. «Era semplice vedere una minaccia in anticipo e ancora più semplice prendere contatto».
Secondo Amarnath Amarasingam, ricercatrice della Queen’s University specializzata nell’attività dei movimenti estremisti e terroristici, per anticipare le mosse degli estremisti di destra americani bisognerà guardare con molta attenzione a Telegram.
Proprio per questa crescente preoccupazione, Telegram potrebbe presto trovarsi in un terreno molto scivoloso. Un gruppo di attivisti di sinistra ha già chiesto ad Apple di sospendere l’app dall’App Store, mentre l’azienda si è difesa annunciando di aver già rimosso diversi gruppi e canali usati dagli estremisti.
Sull’argomento:
Far-right groups move online conversations from social media to chat apps — and out of view of law enforcement (washingtonpost.com)