Nell’enorme lista di persone che hanno ricevuto la grazia presidenziale da Trump compare anche il nome di Anthony Levandowski, l’ingegnere che rubò oltre 14.000 documenti di Waymo per portarli in dote ad Uber.

L’enorme lista di condannati che hanno ricevuto la grazia nel corso dell’ultimo giorno di presidenza di Donald Trump ha riportato in auge uno dei più complessi e spiacevoli casi di spionaggio industriale della cronaca tech degli ultimi anni.

Donald Trump ha dato la grazia presidenziale a Anthony Levandowski, ex ingegnere di Google condannato a 18 mesi di carcere per aver rubato dei documenti riservati al suo ex datore di lavoro, prima di venire assunto dall’azienda rivale Uber. In questo modo, Levandowski avrebbe portato in dote ad Uber oltre 14.000 documenti altamente riservati.

Levandowski era agli arresti domiciliari e avrebbe dovuto scontare il resto della pena in carcere al termine dell’epidemia.

Con una nota, la Casa Bianca ha detto che Levandowski ha «già pagato un prezzo estremamente alto per le sue azioni» e che ora «è intenzionato ad usare le sue competenze a servizio del bene comune».

Waymo, l’azienda di Google che si occupa di auto a guida autonoma, non ha commentato pubblicamente la grazia ricevuta da Levandowski. All’epoca della condanna, l’azienda aveva definito le azioni dell’ingegnere «tradimento» e aveva dichiarato che la sua condanna rappresentava «un importante vittoria per le leggi contro lo spionaggio industriale».

Il caso di Anthony Levandowski aveva ricevuto il supporto di alcuni guru del tech vicini a Donald Trump, incluso Peter Thiel e Palmer Luckey.