928.000 euro di sanzione sono stati comminati a TIM per via della rimodulazione del piano base delle tariffe a consumo avvenuta a gennaio 2020.
È quanto deciso e deliberato da AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha pubblicato la delibera in questione sul proprio sito nella giornata di oggi.
La pretesa di TIM di addebitare 1,99 euro al mese come costo mensile, con la scusa di una modifica contrattuale unilaterale, ai clienti a consumo non è andata giù all’AGCOM, che nell’arco di un anno dall’evento (risalente allo scorso gennaio 2020) ha preso provvedimenti dopo gli accertamenti del caso.
La modifica ha effettivamente mutato la natura del contratto in essere: se è al consumo, non può avere un costo fisso del genere, soprattutto se la modifica è unilaterale e non adeguatamente comunicata.
“Occorre, infatti, ricordare che gli utenti, al momento della sottoscrizione dell’originario contratto, hanno consapevolmente optato per offerte prepagate, aventi determinate condizioni giuridiche ed economiche, le quali meglio rispondevano alle personali esigenze di fruizione dei servizi e di spesa periodicamente corrisposta, in caso delle SIM solo a consumo come quelle in esame, in occasione della ricarica.” possiamo leggere nella sezione 3, “Valutazioni dell’Autorità” del documento.