La Stazione Spaziale Internazionale ha bisogno di ulteriori moduli di pannelli solari per generare maggior energia elettrica.
Partiamo da una premessa fondamentale: la Stazione Spaziale Internazionale viene alimentata da un sistema di pannelli solari montati sopra la stessa. Al momento, la stazione dispone di otto moduli, installati nello specifico sopra la “spina dorsale” (chiamata Truss Structure), ciascuno grande 34 x 12 metri.
A partire dalla fine di questo anno, l’azienda americana Boeing incrementerà notevolmente tale capacità con l’arrivo di sei nuovi array. Il nuovo hardware, di dimensioni minori rispetto a quelli già esistenti (19 x 6 metri) genererà ulteriori 120 kilowatt di elettricità, incrementando la capacità iniziale dell’impianto esistente fino al 30%.
Quando si tratta di ricerca rivoluzionaria e sviluppo tecnologico, la stazione spaziale è sempre sul pezzo – ha detto in una dichiarazione John Mulholland, vicepresidente della ISS e responsabile del programma per Boeing.
Questi array – prosegue Mulholland -, insieme ad altri recenti aggiornamenti al sistema di alimentazione della stazione e alla velocità di trasferimento dei dati, garantiranno che la ISS rimanga un incubatore e un modello di business nell’ecosistema spaziale commerciale per i prossimi decenni. L’accesso a questo laboratorio unico continuerà a dare i suoi frutti mentre i ricercatori studiano le sfide della futura esplorazione dello spazio profondo e fanno scoperte che migliorano la vita sulla Terra.
La stazione spaziale è attualmente la struttura costruita dall’uomo più lunga nello spazio. La prima componente è stata installata nel 1998 e si stima che potrebbe essere mantenuta in funzione fino al 2030, se adeguatamente mantenuta.
Lo scorso novembre, la stazione ha celebrato il 20esimo anniversario dell’arrivo dei primi ospiti. Da allora, 241 persone provenienti da 19 paesi sono state ospitate dalla stazione.
- ISS Needs More Solar Panels, Boeing Jumps In to Help (autoevolution.com)