In vista dell’insediamento presidenziale di Joe Biden, Facebook impossibilita la creazione di eventi dalle parti della Casa Bianca.
Oggi, in un update pubblicato sul proprio blog, il social fondato da Mark Zuckerberg ha annunciato che gli iscritti non potranno creare eventi organizzati per il 20 gennaio, almeno non in prossimità delle strutture amministrative di Washington D.C..
L’intenzione dichiarata é quella di evitare che la piattaforma venga adoperata nuovamente per organizzare manifestazioni riottose come quelle che hanno investito il Campidoglio lo scorso sei gennaio.
Parallelamente, Facebook sta anche effettuando un “secondo scrutinio” degli eventi già organizzati, rimuovendo dai propri server qualsiasi incontro che potrebbe violare la quiete pubblica o, perlomeno, le policy dell’azienda.
Il social sta anche provvedendo a bloccare a tutti gli account stranieri la possibilità di creare eventi negli Stati Uniti, così che nessuna potenza estera possa trarre beneficio politico fomentando disordini durante il passaggio di poteri USA.
La Big Tech ha anche introdotto nuove formule per cui gli iscritti notoriamente controversi non saranno più in grado di organizzare eventi, trasmettere live video o fondare pagine e gruppi.
Sebbene questa serie di interventi sia mirata a frenare le incitazioni alla guerriglia urbana in cui si stanno lanciando gli estremisti trumpiani, il social continua a sostenere di non aver avuto parte alcuna nei disordini che hanno colpito Capitol Hill.
Secondo alla COO di Facebook, Sheryl Sandberg, gli atti di violenza sarebbero stati “largamente organizzati su piattaforme che non hanno la nostra abilità nel fermare l’odio” e l’azienda starebbe intervenendo solamente per un eccesso di zelo.
Le preoccupazioni del social non sono tuttavia isolate. Come Facebook, anche Airbnb ha deciso di creare un vuoto pressurizzato attorno alla Casa Bianca: per tutta la settimana della cosiddetta Inauguration Week non sarà possibile prenotare un alloggio in tutta l’area metropolitana di Washington.
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