Le anguille elettriche che si pensava fossero solitarie in realtà vivono in gruppo e lavorano attivamente insieme per abbattere le loro prede.

Gli scienziati hanno registrato per la prima volta un comportamento diverso da quanto osservato fino ad ora sulla vita sociale delle anguille elettriche: cacciano in gruppo per stordire le prede.

In un piccolo lago nel profondo del bacino del Rio delle Amazzoni in Brasile è stato osservato come vive l’anguilla elettrica Electrophorus voltai.

Questa specie scoperta in Amazzonia nel 2019 è l’animale più scioccante del mondo: riesce a scaricare fino a 860 Volt, una misura più che sufficiente a stordire le prede o allontanare una possibile minaccia.

Questa è una scoperta straordinaria. Niente di simile è mai stato documentato nelle anguille elettriche.

ha detto l’ittiologo Carlos David de Santana del Museo Nazionale di Storia Naturale dello Smithsonian Institution.

Gli scienziati hanno potuto rilevare che queste anguille durante il periodo di osservazione sono state impegnate insieme in diverse cacce determinando questo comportamento come normale e che si tratta di veri eventi di predazione sociale.

È stato possibile osservare infatti come cacciano:

 

si tratta di un gruppo di oltre 100 anguille elettriche si aggregano e iniziano a nuotare in cerchio radunando efficacemente gruppi di piccole prede in acque più basse.

 

Solo quando non c’è più scampo per la preda allora una decina di anguille elettriche si muove lanciando un potente colpo congiunto che stordisce la preda.

La caccia in gruppo è molto diffusa tra i mammiferi ma molto rara nei pesci, qui è stato possibile vedere come ogni caccia può durare fino ad un’ora comportando un numero variabile tra i cinque e i sette attacchi elettrici.

Le conclusioni al momento portano a determinare che possono esistere condizioni per cui questi animali si riuniscono per cacciare o condizioni per cui preferiscono restare da sole come ad esempio l’elevata abbondanza di prede o luoghi specifici con molti ripari per un gran numero di questi pesci.

Come tutte le ricerche all’inizio lasciano tanti interrogativi e anche se per ora molto è sconosciuto il team ritiene che le anguille elettriche possono tornare nel lago con una frequenza annuale e con lo stesso comportamento di gruppo.

Per poter raccogliere più informazioni possibili gli scienziati hanno lanciato un progetto di chiamato Projeto Poraquê dove la gente del posto può registrare le osservazioni determinando così una base dati inestimabile.

La ricerca è stata pubblicata su Ecology & Evolution.