Amazon ha iniziato a non richiedere la restituzione di alcuni prodotti nel caso in cui si chieda un reso. Così il cliente si tiene sia il prodotto che i soldi.
Amazon da un po’ di tempo ha cambiato termini e condizioni per ottenere un rimborso in caso di merce rovinata o di ripensamenti del cliente. In alcuni casi il colosso si limiterà a rimborsare i soldi senza chiedere la restituzione della merce, ma occhio a non abusare di questa concessione.
La novità, spiega The Next Web sulla base di un report del Wall Street Journal, riguarda solo alcuni prodotti ed è ovviamente a discrezione di Amazon. In linea di massima, il rimborso senza obbligo di restituzione della merce avviene esclusivamente per i prodotti meno cari.
Perché Amazon decide di rimborsare senza chiedere la restituzione? La risposta è controintuitiva ma piuttosto semplice: le operazioni di reso e recesso hanno un costo esorbitante per le grosse aziende dell’e-commerce, e limitarsi a restituire i soldi senza dover riportare la merce in magazzino è, paradossalmente, una soluzione molto più economica. A gravare non è solo il costo della spedizione, ma anche quello delle operazioni di ispezione e restock.
Amazon, continua TNW, ha investito in un sistema automatico basato sull’intelligenza artificiale per capire quando chiedere al cliente di restituire la merce per cui si chiede il reso, e quando invece procedere semplicemente con il rimborso senza ulteriori oneri per il cliente.
Sempre l’IA si occuperà di identificare eventuali abusi da parte dei clienti disonesti.
L’azienda di Jeff Bezos non è l’unica ad aver optato per questa strada, anche Walmart e Target, due colossi del retail americano, hanno iniziato a fare altrettanto da diverso tempo. Stando a CBRE Group, solamente in relazione alle ultime festività natalizie, i resi potrebbero aver avuto un peso di 70 miliardi di dollari sull’economia dello shopping online.