Degli hacker hanno letto il codice sorgente di Microsoft

data breach hacker

Due settimane fa degli hacker hanno colpito molti dei clienti di SolarWinds, Microsoft inizia a far la conta dei danni.

L’attacco cybernetico, uno dei più aggressivi della storia recente, aveva usato come vettore la sviluppatrice statunitense SolarWinds così da raggiungere capillarmente i sistemi delle più importanti agenzie governative.

A distanza di giorni ci si inizia a rendere conto che l’invasione digitale sia stata ancor più estesa e preoccupante di quanto non fosse percepita inizialmente, con Microsoft che ammette esplicitamente di essere stata colpita nel vivo, al centro dei suoi sistemi.

Chiunque sia il mandante del colpo, certo é che sia stato in grado di leggere – ma non di modificare – il codice sorgente della Big Tech statunitense, praticando una forma di spionaggio industriale di inconcepibile portata.

Microsoft cerca di rassicurare il pubblico e sottolinea come gli hacker non siano riusciti a sfruttare un simile accesso per danneggiare aziende terze, per leggere i dati dei servizi o le informazioni sensibili dei propri clienti.

Secondo la ditta informatica, l’attacco porta il marchio di un “attore molto sofisticato e di portata nazional-statale”, mentre il Governo degli Stati Uniti si adegua a una narrazione più esplicita, accusando del misfatto la Russia di Vladimir Putin.

A metà dicembre, Brad Smith, presidente di Microsoft, aveva commentato il cosiddetto caso “Solarigate” sottolineando come l’attacco non possa essere considerato al pari di una normale infrazione cibernetica, ma che sia da leggersi come un attentato in grado di mettere a repentaglio le infrastrutture di tutto il mondo.

Non é solamente un attacco a obiettivi specifici, é un attacco alla fiducia e all’affidabilità di un’infrastruttura critica globale per portare avanti gli interessi dell’Intelligence di una singola nazione,

aveva dichiarato Smith, sempre stando attento a non fare menzione esplicita della Russia.

 

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