I nostri lontani antenati potrebbero aver provato l’ibernazione, uno studio preliminare cerca di confermare questa possibilità.

Uno studio recente ha rilevato che alcuni segni sui fossili possono fornirci indicazioni sulla possibilità che gli antenati degli umani hanno provato l’ibernazione. Anche se si tratta di una ricerca preliminare i ricercatori sono confidenti che proseguendo le indagini si possono avere maggiori informazioni per capire anche quali furono i fattori nell’evoluzione che fecero perdere questa capacità.

Gli stessi ricercatori parlano di fantascienza ma l’idea che questi antichi ominidi avrebbero provato a dormire durante i mesi più freddi potrebbe essere un altro elemento importante nell’evoluzione della specie.

L‘ibernazione è già utilizzata dai mammiferi e dai primati molto primitivi che porta a concludere che una base genetica e la fisiologia di un tale stato di ridotta attività metabolica potrebbero essersi preservate in molte specie di mammiferi compresi gli umani.

Il letargo negli animali non ha però sempre un esito positivo.

Gli orsi, ad esempio, che hanno processi metabolici specializzati per proteggerli durante il sonno prolungato se non riescono ad avere abbastanza riserve per sopportare il lungo inverno possono risvegliarsi con una serie di malattie.

Le stesse anomalie sono state riscontrate anche sui resti di ossa fossili rinvenuti nella grotta spagnola nella Sierra de Atapuerca appartenenti ad ominidi di circa 430.000 anni fa, alcuni di questi sono riconducibili a Homo Heidelbergensis.

Le ossa mostrano cicatrici di mesi di sonno senza sufficienti riserve di grasso, mancanza di vitamina D e, negli adolescenti, strani scatti di crescita stagionale.

 

L’ipotesi di ibernazione è coerente con le prove genetiche e il fatto che gli ominidi Sima de los Huesos vissero durante un periodo glaciale.

 

Questi ominidi vissero durante il periodo dell’era glaciale quindi un’ipotesi di ibernazione è coerente e avrebbero potuto provare a dormire durante i mesi più freddi.

 

Possono esserci altre spiegazioni per le variazioni osservate nelle ossa occorrerà quindi valutarle tutte prima di poter giungere a determinate conclusioni.

 

Saranno necessarie più informazioni prima di poter confermare se questi antichi antenati andavano effettivamente in letargo e se così fosse capire come la specie ha perso completamente la capacità.

 

La ricerca è stata pubblicata su Anthropologie.

 

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