Il politico Oliver Dowden ha presentato una proposta di legge per regolare le attività illegali o anche solo potenzialmente nocive in rete.
Il Segretario al Digitale e alla Cultura del Regno Unito, Oliver Dowden, ha presentato martedì scorso una nuova proposta di legge per regolare le attività illegali o anche solo potenzialmente nocive in rete all’interno dei siti con interazione pubblica come i social network.
Della proposta, denominata Online Harms Bill, si parla oramai da tempo, da quando lo scorso anno una quattordicenne inglese, Molly Russell, si è tolta la vita e i genitori hanno scoperto sul suo account Instagram materiale relativo all’autolesionismo.
Negli intenti del disegno di legge c’è l’idea di colpire alla base, sistematicamente, quei meccanismi che portano o riguardano lo sfruttamento sessuale minorile, il terrorismo di ogni tipo, la discriminazione, l’abuso, l’autolesionismo e il bullismo, nonché la diffusione delle fake news.
Si richiederà maggior attenzione alla problematica a ogni sito, social network, app o piattaforma, con l’obbligo di controlli e immediata epurazione di simili contenuti, pena sanzioni pecuniarie esemplari elevate da Ofcom, autorità competente per le telecomunicazioni del Regno Unito.
Ofcom, nelle intenzioni, dovrebbe detenere pieni poteri di sanzionare le società inadempienti con multe fino a 18 milioni di sterline, o pari al 10% del fatturato globale annuale (a seconda della cifra più alta) nonché di poter bloccare l’accesso a quel servizio da un ip britannico. Vere e proprie misure draconiane di tolleranza zero verso i fenomeni nocivi della rete.
Le misure si applicherebbero anche ai motori di ricerca, che spesso fungono da autostrada nella ricerca di materiale sconveniente. A chi teme l’oscurantismo e la censura preventiva, ad ogni modo, la proposta risponde semplicemente
La legislazione includerà la salvaguardia della libertà d’espressione e del pluralismo online. Le leggi non condizionerà il contenuto degli articoli e della sezione commenti dei siti di notizie.
Dowden afferma che
Sono dichiaratamente pro-tech, ma non sono per la tecnologia libera ad ogni costo. Oggi l’Inghilterra setta lo standard globale per la sicurezza online, con l’approccio più omnicomprensivo di sempre sulla regolazione delle attività in rete. Entriamo in una nuova era di responsabilità in proposito per proteggere minori e utenti vulnerabili, restituire fiducia in questo settore e per consacrare alla legge la libertà di parola.
Come è vista questa proposta da chi sarà eventualmente costretto a sottostarvi? Rebecca Stimson, responsabile delle politiche pubbliche per l’UK di Facebook, ha commentato così:
Abbiamo già delle politiche strette in merito ai contenuti dannosi all’interno delle nostre piattaforme, ma le regolamentazioni sono necessarie affinché così tante decisioni importanti non siano prese unilateralmente dalle compagnie private. Negli ultimi anni abbiamo investito miliardi nell’ambito della sicurezza, triplicando il nostro Safety Team e creando intelligenze artificiali che proattivamente potessero scovare e rimuovere contenuti inappropriati. Sappiamo di avere ancora molto da fare, ma i nostri report ci mostrano che rimuoviamo sempre più contenuti dannosi prima ancora che ci vengano notificati.
La proposta di legge verrà discussa nel corso del 2021, per una eventuale applicazione a partire dall’anno successivo.