Un emendamento alla legge di bilancio obbliga le autostrade a garantire almeno una stazione di ricarica per auto elettriche ogni 50 Km. Le concessionarie avranno 180 giorni dall’approvazione della legge di bilancio.
Addio all’incubo di rimanere con la batteria scarica mentre si è impegnati in un lungo tragitto in autostrada. Alla Camera di discute un piano per dotare le aree di sosta autostradali delle colonnine per le auto elettriche.
La prescrizione di legge è contenuta all’interno di un emendamento —già approvato dalla commissione competente— presentato alla Legge di Bilancio. Una volta che la legge sarà approvata, le concessionarie autostradali avranno 60 giorni di tempo per presentare il loro piano di messa a norma delle aree di sosta. In altre parole, dovranno comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dove ed entro quando intendono installare le stazioni di ricarica per le auto elettriche.
Avranno fino ad un massimo di 180 giorni per installare le colonnine di ricarica. In caso non adempiano in autonomia, dovranno incaricare un’azienda terza attraverso un bando di gara.
Ci sono dei requisiti molto precisi, ad esempio dovranno tutte avere una potenza di ricarica superiore a 22 kW, inoltre dovrà essere garantita almeno un’area di servizio per EV ogni 50Km.
Un primo obbligo in capo alle concessionarie autostradali di adeguare le loro tratte di competenza con le opportune colonnine di ricarica era stato fissato con una precedente legge del 2016. Ad oggi era rimasto pressoché lettera morta, come può tranquillamente constatare chiunque abbia un’auto elettrica o ibrida plug-in. Ad oggi, le tratte autostradali con aree di sosta attrezzate per le auto elettriche sono un’eccezione e i proprietari di EV sono sempre stati costretti a ricaricare le loro auto nelle città limitrofe, deviando dalla loro destinazione principale.
- Con l’auto elettrica in autostrada: colonnine di ricarica ogni 50 km (larepubblica.it)