I bitcoin hanno superato il traguardo dei 20.000$. Impossibile non ripensare allo scoppio del 2017, ma gli esperti rassicurano: «la speculazione non c’entra, questa volta sono gli investitori tradizionali a puntare sulla criptovaluta».
È tornata la febbre dei bitcoin, con gli interessi a dirla tutta: la criptovaluta ha superato la soglia psicologica dei 20.000$. Un traguardo che non aveva mai raggiunto prima.
Era il 2017 quando la criptovaluta era sulla cresta dell’onda e se ne parlava un po’ ovunque, specie sulla stampa generalista. Un interesse puramente dettato dalla crescita senza precedenti che aveva registrato nel tempo. All’epoca un bitcoin era arrivato a valere 19.650$, era il 15 dicembre. Poi il tonfo, un crollo verticale che moltissimi investitori ed appassionati ricorderanno per il resto della loro vita.
Mentre scriviamo questa notizia, la criptovaluta ha superato i 22.000$ (18.600€), registrando un nuovo record.
Secondo la CNBC, l’aumento di valore deve molto al recente interesse di investitori istituzionali. Trai tanti nomi blasonati che hanno deciso di puntare grosso sui bitcoin troviamo, ad esempio, Paul Tudor Jones e Stanley Druckenmiller, mentre realtà come S&P Global e Cboe Global Markets stanno destinando sempre più attenzioni a questo specifico asset.
Diversi appassionati, spiega sempre il media outlet statunitense, mettono le mani davanti all’ipotesi di un nuovo crollo: «non succederà come nel 2017, questa volta la speculazione non c’entra, è merito degli acquisti da parte degli investitori istituzionali».
Quanto alle ragioni dietro a questo rinnovato interesse anche da parte di attori insospettabili, Charles Hayter di CryptoCompare punta il dito nella direzione dell’instabilità degli asset tradizionali: «È un effetto domino, i manager stanno riconvertendo molti asset dei loro portfolio in bitcoin».