Nuova stretta della Cina contro il mondo dell’intrattenimento digitale. Gli streamer nel mirino del Governo: una nuova legge limita significativamente le possibilità di effettuare donazioni a favore degli influencer.
Anche in Cina, scrive il Nikkei, gli streamer hanno visto un importante miglioramento delle loro performance —tra nuovi spettatori e ricavi più alti— nel corso della pandemia. Ora il Governo vuole limitare, e di molto, la possibilità di guadagno degli influencer.
Tanto per iniziare, sia gli streamer che gli spettatori dovranno registrarsi alle principali piattaforme di live streaming usando il loro nome reale. Questo perché la Cina ha introdotto una nuova serie di limiti a questa forma di monetizzazione.
Il primo, e più drastico, è che i minorenni sono esclusi completamente dalla possibilità di donare soldi ai loro streamer preferiti. Ci si aspetta che questa misura, da sola, abbia un impatto devastante sui ricavi degli influencer cinesi.
Il Governo ha anche introdotto un tetto massimo alle donazioni, a prescindere dall’età dell’utente.
A questo si aggiunge la richiesta indirizzata alle principali piattaforme cinesi di assumere un maggior numero di moderatori, potenziando così il controllo dei contenuti caricati dagli influencer.
L’agenzia che, tra le altre cose, si occupa anche di monitorare il web, creerà in futuro una ‘lista nera’ degli streamer più indisciplinati. Finire nella lista nera implica il ban a vita dalla possibilità di fare dirette o caricare contenuti sulle principali piattaforme cinesi.
A venire penalizzata dalle nuove regole è soprattutto Kuaishou, un’app di micro-content e live streaming particolarmente popolare in Cina. Kuaishou, che solamente nel primo semestre del 2020 aveva registrato ricavi per 2.64 miliardi di dollari, ha un business model prevalentemente incentrato sulle donazioni. Gli utenti possono donare dei regali virtuali, convertibili in denaro, ai content creator — in modo non dissimile da quello che succede su Twitch o YouTube.
Secondo l’azienda, la nuova legge avrà un impatto devastante sul settore. Kuaishou sostiene che la misura, potenzialmente, potrebbe «compromettere» la loro capacità di «mantenere e crescere la user base» in modo irreparabile. Kuaishou era in procinto di aviare una IPO da 5 miliardi di dollari. Prima dell’introduzione di questa misura draconiana, il valore complessivo dell’azienda era stimato attorno ai 50 miliardi di dollari.
- China bans spending by teens in new curbs on livestreaming (asia.nikkei.com)