Il Governo delle Isole Salomone, uno Stato insulare dell’Oceano Pacifico, ha deciso di bandire temporaneamente Facebook. «Facebook mette a rischio i nostri sforzi per mantenere unito il nostro Paese».
Facebook sarà temporaneamente inaccessibile per i cittadini delle Isole Salomone. Sebbene non sia di certo la prima nazione a prendere misure drastiche contro il social, la notizia è comunque piuttosto singolare: non stiamo parlando di un Governo autoritario ma di una democrazia parlamentare che fa ufficialmente parte del Commonwealth.
In una nota, il Governo ha giustificato la sua decisione sostenendo che Facebook avrebbe significativamente aumentato i casi di cyberbullismo e diffamazione online, al punto da aver messo a rischio «l’unità della Nazione» e la «pacifica convivenza dei cittadini».
Ad oggi, scrive il media outlet ABC Australia, non è ancora chiaro come il Governo delle Isole Salomone intenda rendere effettiva la misura contro Facebook. Nell’immediato futuro, i funzionari del Governo si incontreranno con i principali provider della Nazione per discutere su come oscurare il social network.
Il cyberbullismo su Facebook è diffuso ad ogni livello, molte persone sono state diffamate da utenti che si nascondono dietro nomi fittizi e la reputazione che le persone si sono costruite nell’arco di un’intera vita viene distrutta in pochi minuti ogni giorno. Abbiamo il dovere di difendere l’unità nazionale e la felice convivenza della nostra gente. Facebook sta mettendo a rischio i nostri sforzi per mantenere unito il nostro Paese.
ha detto il Primo Ministro Manasseh Sogavare.