Il Viaggio Inaspettato di Denis Medri

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Ogni anno l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani promuove il progetto Lords for the Ring: il calendario a tema Terra di Mezzo. Quella del 2021 sarà la quinta edizione di questi prestigiosi calendari ed è stata affidata al fumettista e illustratore Denis Medri.

C’è una tradizione lunga decenni che i tolkieniani e fan della saga de Il Signore degli Anelli conoscono molto bene. Stiamo parlando di un calendario, ma non è un semplice calendario.

Sì perché i famosi Tolkien Calendar, inaugurati dagli editori anglosassoni dello scrittore Ballantine Books e Allen & Unwin, nacquero nel 1973 e furono approvati direttamente da Tolkien, qualche mese prima della sua morte. Erano effettivamente un modo per far conoscere artisti di calibro internazionale mettendoli in gioco con il mondo creato dal Professore di Oxford, una vetrina sensazionale riconosciuta a livello artistico e letterario.

 

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I Tolkien Calendar

 

La tradizione dei Tolkien Calendar diede il via alla primissima opera collettiva di artisti ispirata ad ogni libro scritto da Tolkien, non essendoci film o altre tipologie di strumenti il Tolkien Calendar diventava l’unico mezzo a disposizione per immaginare e visualizzare la Terra di Mezzo. Ogni anno si affrontava una tematica ben precisa, una parte di un testo e le illustrazioni/dipinti dei vari artisti iniziavano a richiamare sempre più la collettività per diverse ragioni: l’attenzione rivolta ad un ampio spettro di tecniche pittoriche e l’importanza attribuita alla divulgazione delle opere di Tolkien.

Gli stessi Tolkien Calendar quindi perché risultavano così importanti? Viste le scarse opportunità di illustrare all’interno delle pubblicazioni ufficiali, sono divenuti l’unico modo per prendere le distanze dai testi del libro ed omaggiare i grandi illustratori che si sono distinti in tutti questi anni. Il collezionismo e la grandissima qualità degli stessi calendari ne hanno alimentato il mito.

In Italia si cerca di emulare quello che in Gran Bretagna è in piedi da moltissimi decenni e l’Art Calendar “Lords for the Ring” ne è la riprova

Il progetto Lords for the Ring dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani (AIST) si inserisce in questa linea concettuale volta a creare un nuovo immaginario visivo per le opere di Tolkien. Giunto alla quinta edizione ha esplorato stile e tratti tra i più diversi, ospitando i grandi maestri del genere fantastico in Italia come Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio e Lucio Parillo, alternando monografie (come quella di Ivan Cavini) ad edizioni collettive, proponendo nuovi talenti espressamente selezionati dalla prestigiosa scuola di arti digitali italiana Nemo Academy.

 

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Il presidente dell’AIST, Roberto Arduini

Il calendario è divenuto così un laboratorio di sperimentazione, un serbatoio di nuove visioni creative, un’opportunità per far conoscere al pubblico i moltissimi artisti di talento di cui il nostro Paese è ricco.

Continuando questa ricerca, l’edizione 2021 del calendario AIST presenta una nuova monografia, dedicata a un altro grande artista: Denis Medri. Molto conosciuto all’estero dove ha collaborato con i maggiori editori in Francia e Stati Uniti (da Marvel Comics e Dark Horse fino alla Panini), Medri è un fumettista – il primo ospitato nel calendario – che non è nuovo al genere fantastico.

Il suo tratto fumettistico, la spigolosità dei personaggi, l’ecletticità dei lavori, tutto converge a rendere unico il suo sguardo. Ed è per questo che abbiamo deciso di ospitarlo, perché possa finnalmente mostrarci la sua visione della Terra di Mezzo

 

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Intervista a Denis Medri

Il progetto su Lo Hobbit nasce molto tempo fa, ce lo vuoi ricordare?

A fine 2011 mi venne l’idea di realizzare, per divertimento, alcune illustrazioni ispirate al libro de “Lo Hobbit”, visto che si vociferava di un imminente nuova trilogia di Jackson.

Realizzate alcune illustrazioni, provai a contattare quello che all’epoca era l’editore che pubblicava Tolkien in Francia, per proporgli di realizzare una nuova edizione del libro con questi miei disegni.

L’editore era interessato, ma fu tutto bloccato a causa della futura uscita della nuova trilogia cinematografica. Quindi questo materiale è rimasto nel cassetto per alcuni anni, poi Ivan Cavini mi propose di partecipare ad una mostra collettiva a Dozza per la prima Edizione di “Fantastika” nel 2014. All’inizio di quest’anno, sempre Ivan, mi ha proposto di partecipare a questo calendario, dandomi la possibilità di “riesumare” finalmente queste illustrazioni e realizzarne di nuove dedicato al progetto.

Sono molto contento che alla fine questa cosa sia diventata un prodotto concreto, e ringrazio chi mi ha dato questa possibilità.

 

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Il fumettista e illustratore Denis Medri

 

Che cosa rappresenta per te il fantasy?

Il Fantasy mi ha sempre intrigato, ci sono arrivato quasi per caso e naturalmente, forse come disegnatore già avevo questa propensione ad inventare mondi, creature, concepts ecc…

Il Fantasy è stato per anni la mia zona di comfort, ho lavorato spesso a questo genere, sia nell’ambito dei fumetti, sia nell’illustrazione e nel mondo dei games.

Quello che mi ha sempre affascinato di Tolkien è il fatto di aver creato un universo così ricco e dettagliato in ogni piccolo particolare da renderlo credibile, e diventare appunto il capostipite di un genere.

 

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La copertina del calendario Lords for the Ring creata da Denis Medri

 

Qual è il tuo viaggio più inaspettato?

Già questo calendario è un viaggio inaspettato, ma credo che la vita in generale a volte ci porta a vivere viaggi inaspettati, che possano essere sconvolgenti o difficili, ma che alla fine ci insegnano ad affrontare le cose attraversandole e ad uscirne migliori, o almeno arricchiti di esperienza.

 

Qual è la parte che dei libri o dei film che adori di più?

Difficile scegliere, ma ho sempre adorato “La Compagnia dell’Anello” sia per quanto riguarda i libri che per quanto riguarda i film.

Credo che la versione cinematografica abbia reso perfettamente l’atmosfera, anche se manca il capitolo dedicato a Tom Bombadil. Ma una parte del libro che mi ha davvero colpito è la apparente morte di Frodo ad opera di Shelob. Ricordo bene, era tarda notte, ero a letto e leggevo quel capitolo.

Rimasi sconvolto dall’accaduto, non proseguì la lettura, chiusi il libro, e prima di addormentarmi mi misi a pensare come potesse morire così il protagonista e come potesse Sam da solo portare a termine la missione.

 

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Sei più influenzato dal libro (per la creazione del tuo immaginario) o dalla visione di Jackson?

Jackson ha sicuramente messo una fortissima impronta visiva e iconica per questa saga, e penso sia difficile non esserne influenzati in qualche modo.

Nel mio caso ho voluto far più riferimento al libro, per creare una mia visione di quell’universo, ma come detto, ovviamente facendomi influenzare anche da tutto l’immaginario grafico realizzato fin’ora da tanti illustratori.

 

Quale delle illustrazioni presenti ti ha messo più in difficoltà e quale ti ha divertito di più?

Forse l’illustrazione che mi ha creato più difficoltà è la doppia pagina al centro del calendario, per la composizione in verticale non facilissima da pensare in un primo momento.
Quella che mi ha divertito di più è la scena con l’esercito degli orchi.

 

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La doppia pagina all’interno del Lords for the Ring 2021

 

Parlaci della tua tecnica, soprattutto quella riferita al calendario.

Come detto parte del materiale è stato realizzato almeno nove anni anni fa, si tratta di tecnica mista, matite colorate e pantone, su carta paglia (o carta da fritto), un supporto che io adoro e utilizzo da tanti anni e che considero un po’ il mio marchio di fabbrica, la mia firma.

Per la realizzazione di questo calendario ho mixato il mio vecchio approccio con quello che porto avanti negli ultimi anni, ovvero il lavoro in digitale. Ho tentato di uniformare le due tecniche, con una parte delle nuove illustrazioni che sono disegnate su carta paglia e poi colorate in digitale.

Spero di essere riuscito nell’intento.

 

Dopo numerose collaborazioni nel mondo dei supereroi, attualità e sport (come il progetto su Italia90 o Andrea The Giant) arriva il fantasy per eccellenza. Quali sono le differenze e le sensazioni?

Mi piace molto spaziare tra i vari generi e anche i vari stili, penso sia la cosa bella di questo lavoro, poter avere la possibilità di esprimersi in diverse forme.

Quindi non so dire quale siano le differenze, forse, come detto sopra, il Fantasy è la mia “comfort zone”.

 

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La vita di un illustratore sappiamo che è per di più chiusa in una stanza, quanto questa situazione attuale ti ha cambiato?

A livello lavorativo, poco, nel senso che come dici, chi fa il mestiere del fumettista o dell’illustratore è abituato spesso a lavorare da solo nel proprio studio, senza muoversi da casa, a volte anche per lunghi periodi.  Ma di sicuro psicologicamente questa situazione ha influito su tutti, e sembra che non ne usciremo ancora per un po’.

Ancora è difficile crede a quello che stiamo vivendo.

 

I tuoi progetti per il futuro?

Attualmente sto realizzando delle illustrazioni per un board game di futura pubblicazione, e sto lavorando ad alcuni altri progetti, sia nell’ambito dei fumetti che nel settore dei games.

 

 

 

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