La recensione di Boys From County Hell, horror-comedy scritta e diretta da Chris Baugh e con protagonisti Jack Rowan, Nigel O’Neill e Louisa Harland presentata al Trieste Science+Fiction Festival. Una storia di vampiri non convenzionale in cui non mancano momenti splatter e trash.

Dal 1897 la figura del vampiro inizia a farsi strada prepotentemente nella cultura popolare di massa

Sin dal 1897 con il romanzo Dracula di Bram Stocker che la figura del vampiro inizia a farsi strada prepotentemente nella cultura popolare di massa. Esseri immortali assetati di sangue allergici a crocifissi aglio e luce del sole sono da sempre al centro di libri, film, videogiochi e serie televisive.

Proprio il cinema continua a regalarci versioni interessanti dei vampiri, che siano horror o comici non mancano film che li vedano protagonisti. Anche al Trieste Science+Fiction Festival non poteva essere altrimenti. Nella recensione di Boys From County Hell vi parleremo del risveglio di un antico vampiro e di un’improvvisato gruppo di moderni Van Helsing. Tra comicità trash e serietà.

Boys From County Hell è l’horror comedy di Chris Baugh che vede un gruppo di operai improvvisarsi ammazzavampiri

 

 

 

Quando la leggenda diventa realtà

Gli abitanti di Six Mill Hillsi divertono a spaventare i turisti con la leggenda del vampiro Abhartach

Six Mile Hill è uno sperduto villaggio irlandese che vive di quei pochi turisti che arrivano ogni tanto durante l’anno attratti dalla leggenda di Abhartach, un vampiro irlandese che alcuni credono abbia ispirato Dracula. In questa realtà si muovo Eugene, William e  SP, giovani del posto che passano il loro tempo a bere al pub Stocker.

Insieme i tre amici si divertono a spaventare i pochi avventori che arrivano a Six Mile Hill, portandoli a visitare la tomba di Abhartach, un deludente ma inquietante tumulo di rocce. Leggenda vuole che il vampiro fosse così potente da far uscire il sangue dalle sue vittime solo standogli vicino.

L’abbattimento della tomba di Abhartach scatenerà una serie di strani eventi

La tranquilla vita di Eugene e dei suoi concittadini però viene stravolta quando il ragazzo inizia a lavorare con il padre alla costruzione della nuova autostrada e il cui progetto prevede l’abbattimento della tomba del vampiro ed unica fonte di reddito del paese. L’inizio dei lavori scatenerà una serie di strani eventi che porteranno il ragazzo, il pragmatico padre e i suoi amici a scoprire una sconvolgente verità

 

 

 

Storia non convenzionale

Se il film scritto e diretto da Chris Baugh, con protagonisti Jack Rowan, Nigel O’Neill e Louisa Harland, da una parte si basa su uno schema ormai consolidato, dall’altra non è il solito film di vampiri. Basandosi su i topoi del genere, a partire dal paesino sperduto nella vasta campagna, la leggenda sul mostro sepolto in paese e che non deve essere svegliato che viene tramandata da generazioni, il suo inevitabile risveglio e un gruppo di cacciatori di vampiri per caso, il film riesce a spiazzare perché prende tutto ciò che sappiamo sui vampiri per gettarlo letteralmente nel cestino.

Se da una parte Boys From County Hell si basa su uno schema consolidato, dall’altra riesce a spiazzare.

Dimenticatevi tutto quello che credete di sapere. Dimenticatevi di aglio, paletto nel cuore, crocifisso, acqua santa e luce del sole. I metodi che abbiamo sempre usato per ucciderli sono frutto della pura fantasia letteraria e cinematografica – viene esplicitamente citato Nosferatu di Murnau – e quindi completamente inutili. La leggenda di Abhartach non è una semplice storia per spaventare i turisti, è una storia vera e a questa bisogna attenersi.

Il film regala momenti tanto divertenti quanto trash e splatter

Una storia ed un ambientazione in parte sicuramente stereotipata quindi, ma che ha di regalare momenti tanto divertenti quanto trash e splatter. Una comicità che però si ha in pochi e sparuti momenti, preferendogli atmosfere horror e drammatiche. Un connubio di generi non mixati al meglio che lasciano un po’ l’amaro in bocca, perché spingere l’acceleratore sul nonsense e la parodia di genere avrebbe solo che giovato.

 

la recensione di Boys From County Hell

 

Il film ha un incipit sanguinoso

Un film Boys From County Hell che inizia in medias res, mostrandoci una coppia di anziani intenta a passare l’ennesima serata noiosa a fare zapping fino all’arrivo del demonio. Un incipit sanguinoso a cui segue un passo indietro che ci presenta la sperduta Six Mile Hill, i suoi annoiati abitanti e il loro passatempo preferito.

La prima mezz’ora scorre senza troppi brividi, per poi animarsi di colpo

Una mezz’ora iniziale che passa tra scherzi idioti a turisti creduloni, bevute infinite al pub e confronti generazionali. Un tempo che scorre senza troppi brividi – come la vita nel paesino – per poi animarsi di colpo con il manifestarsi di strani fenomeni. Dando così il via ad una strana ed avventurosa notte che Eugene e i suoi amici non dimenticheranno.

Nonostante una sceneggiatura scricchiolante non mancano azione ed adrenalina

Nonostante una sceneggiatura scricchiolante che spesso non sa bene che direzione prendere,  Boys From County Hell non lesina certamente azione ed adrenalina, colpi di scena e momenti tanto divertenti quanto drammatici ma non è abbastanza per un prodotto che cerca di imitare – senza riuscirci – il cult di John Landis Un lupo mannaro americano a Londra.

 

la recensione di Boys From County Hell

 

Malgrado l’avvertimento a non girare per la brughiera di notte, avviso a cui tra l’altro fa il verso, e un concept di base originale, il film di Baugh manca di mordente e soprattutto di uno scontro degno di nota con il temibile vampiro, che si risolve in breve tempo e che vediamo il minimo indispensabile. Non osa quanto dovrebbe, rimanendo in un limbo ed oscillando tra generi diversi a quasi ogni scena.

Il film manca di mordente, non osa quanto dovrebbe

Un walzer troppo spesso sconclusionato ma comunque capace di regalare qualche risata di gusto grazie a scene surreali, come la lotta con il primo cittadino trasformato che non vuole saperne di morire e che richiama l’iconica scena di Hollywood Party in cui Peter Sellers continua a rialzarsi e a suonare la tromba nonostante le molte pallottole prese.

Ha il pregio di non prendersi troppo sul serio

Una delle poche note positive è il non prendersi per niente sul serio. Sin da subito si evince come l’intento del regista sia far svagare lo spettatore con una storia che fa il verso al genere horror ed in particolare al personaggio di Dracula. Non delude il cast, bravo ad entrare nei panni di improvvisati caccia vampiri alquanto sconcertati ma determinati.

Nonostante tutto riesce a divertire ed intrattenere

In conclusione della recensione di Boys From County Hell, il film scritto e diretto da Chris Baugh è il classico studente intelligente che non si applica. Pigro e svogliato per la maggior parte del tempo, riesce a regalare punte notevoli di ironia e trash quando decide di impegnarsi. Occasione in gran parte mancata ma che nonostante tutto riesce a divertire ed intrattenere.

 

 

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