Alcuni scienziati avrebbero scoperto una componente che aumenterebbe le capacità d’adesione del coronavirus alle cellule umane.
A fare questa scoperta sarebbero stati alcuni ricercatori dell’Università di Monaco (Germania) e dell’Università di Helskinki in Finlandia, i quali avrebbero individuato un recettore, chiamato neuropilina-1, che permetterebbe al virus SARS-CoV-2 di aumentare le sue capacità di legame nei confronti dei nostri tessuti.
Questa proteina sarebbe molto abbondante in corrispondenza delle cellule della cavità nasale, offrendo quindi un terreno assolutamente fertile per l’adesione del virus, Alcuni mesi fa era stato scoperto un altro recettore, l’enzima 2 convertitore dell’angiotensina (in acronimo ACE2) che aiuterebbe il coronavirus nella fase di adesione alle cellule umane, mentre un altro enzima, la serina proteasi transmembrana di tipo II, ne permetterebbe l’ingresso in un secondo momento.
Rispetto al virus della SARS, il nuovo SARS-CoV-2 avrebbe acquisito una componente aggiuntiva sulle sue proteine di superficie, trovata precedentemente nelle proteine spike di altri virus come l’HIV, ebola e tanti altri: la neuropilina-1 in tal senso avrebbe un ruolo chiave e, se bloccata con anticorpi monoclonali specifici, eviterebbe l’adesione della particella virale e la conseguente infezione.
Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori studi a riguardo, che siamo certi arriveranno nel corso dei prossimi mesi.