Nel 2020 è stato registrato un aumento record del buco dell’ozono in corrispondenza dell’Antartide.
Circa un anno fa, gli scienziati avevano annunciato che il buco dell’ozono era miracolosamente arrivato a dimensioni minime dal 1982, ma i dati di quest’anno sembrano invece confermare un trend negativo, con concentrazioni di ozono ridotte quasi allo zero in corrispondenza della stratosfera in Antartide.
In particolare, in base agli ultimi dati registrati da parte del satellite Sentinel-5P del’Agenzia Spaziale Europea (in acronimo ESA), il buco dell’ozono sarebbe cresciuto rapidamente a partire dalla metà d’agosto, secondo quanto dichiarato dal project manager Diego Loyola dell’agenzia spaziale tedesca. Il buco dell’ozono avrebbe raggiunto le sue massime dimensioni pari a circa 25 milioni di kilometri quadrati, lo scorso 2 ottobre 2020, risultando a tutti gli effetti uno dei dati più significativi degli ultimi anni.
Questi dati sarebbero molto simili a quelli riscontrati negli anni 2018 e 2015, in cui le dimensioni erano rispettivamente di 22.9 e 25.6 milioni di kilometri quadrati. Tutto ciò sarebbe dovuto alla presenza di un vortice polare, che avrebbe fatto diminuire sensibilmente le temperature, favorendo il processo di ampliamento del buco dell’ozono stesso. Gli scienziati hanno quindi fortemente raccomandato di continuare a seguire il protocollo di Montreal, che mira a diminuire il livello di sostanze chimiche che favoriscono il buco dell’ozono, nella speranza di limitare al minimo i possibili danni negli anni a venire.
- The Ozone Hole Over Antarctica Has Grown Much Deeper And Wider in 2020 (sciencealert.com)