Fortnite, il giudice rigetta le richieste di Epic Games e da ragione ad Apple

Il giudice che ha preso in mano il caso si è espresso: Apple aveva ragione a togliere Fortnite dall’App Store.

La decisione della corte californiana è stata pubblicata oggi, ma non fa altro che attestare nuovamente quanto si era già detto in passato: è impossibile reintegrare la versione mobile di Fortnite “scavalcando” Apple con un provvedimento preliminare.

Il videogame era stato rimosso dallo Store ad agosto, dopo che Epic Games aveva violato i termini contrattuali integrando nel titolo un proprio sistema di pagamento, di fatto rifiutando all’azienda fondata da Steve Jobs le commissioni sugli acquisti interni all’app.

Dal canto suo, Apple ha minacciato ripercussioni che si sarebbero abbattute su tutti i videogame creati con l’Unreal Engine – motore grafico sviluppato dalla stessa Epic -, mettendo a rischio decine di titoli.

Il caso sarà ufficialmente giudicato il 3 maggio 2021, ma, nella speranza di rimettere Fortnite in pista, Epic Games aveva chiesto al giudice un improbabile decreto ingiuntivo che obbligasse Apple a reintegrare immediatamente il gioco.

La domanda è rimasta inascoltata, ma il tribunale ha anche decretato che Apple non potrà rivalersi dello smacco subito accanendosi sul sopracitato motore grafico. Tutto resta fermo, insomma.

Nonostante questa staticità, ambo le aziende hanno accolto la sentenza come una vittoria personale, ben felici di chiudere un occhio su alcuni dettagli pur di propinare a fan e finanziatori letture positive di questo episodio giuridico.

Epic Games è grata che si impedisca a Apple di compiere rappresaglie contro l’Unreal Engine e contro gli sviluppatori nostri cliente, mentre il contenzioso prosegue. Sotto la protezione della corte, continueremo a sviluppare per iOS e Mac e intraprenderemo ogni strada pur di porre una fine all’atteggiamento anti-concorrenziale di Apple,

ha dichiarato Epic Games con un comunicato.

I nostri clienti contano sul fatto che l’App Store sia un posto sicuro e fidato nel quale tutti gli sviluppatori seguono le medesime regole. Siamo grati che la corte abbia riconosciuto che le azioni di Epic non fossero nei migliori interessi dei suoi consumatori e che tutti i problemi che possono avere incontrato se li sono creati da soli nell’infrangere l’accordo siglato,

ha invece rimbrottato Apple.

 

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