Sappiamo bene quanto sia difficile smaltire la plastica: un nuovo enzima mutante potrebbe portare interessanti novità in merito.
Alcuni batteri del suolo, tra cui in particolare Ideonella sakaiensis, avrebbero la capacità di smaltire la plastica: circa quattro anni fa venne isolato da questo batterio l’enzima responsabile della degradazione della plastica.
Circa un paio d’anni fa, alcuni scienziati sono riusciti accidentalmente a creare un nuovo enzima mutante, in grado di smaltire il 20% in più di plastica (nella fattispecie la PET, ovvero il polietilene tereftalato) rispetto all’enzima in forma “naturale”. Due anni dopo, gli scienziati hanno migliorato ulteriormente questa caratteristica, riuscendo così a sintetizzare un enzima super-mutante, dato dalla fusione dell’enzima conosciuto con uno nuovo. Il nuovo enzima super-mutante sarebbe dato dalla fusione dell’enzima PETasi con il MHETasi.
In base a questo nuovo studio, condotto dall’Università di Portsmouth, si è visto poi che questo nuovo enzima chimerico, dato dalla fusione dei due precedenti, ha una velocità di degradazione della plastica fino a 3 volte maggiore rispetto all’enzima originale: ciò potrebbe ovviamente aprire a nuove strade per lo smaltimento più efficace della plastica in futuro. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti in merito.