Inquinamento, gli alberi dell’Artico ci dicono che la situazione è pessima

taiga foresta

Analizzando gli anelli degli alberi, gli scienziati hanno registrato come l’inquinamento dell’Artico sia a uno stadio più avanzato del previsto.

Un gruppo di studiosi dell’Università di Cambridge ha visitato Norilsk, Siberia, per controllare quanto l’attività mineraria della zona abbia generato impatti nefasti sulla taiga, il più vasto bioma terrestre del pianeta.

A partire dal 1960, le emissioni dei complessi industriali della città hanno causato direttamente la distruzione di 24.000 chilometri quadrati di foresta. L’alto inquinamento ostacola la crescita degli alberi che, di contro, divengono così meno abili nell’assorbire i gas serra.

La dendrocronologia, ovvero lo studio degli anelli silvestri, ha offerto ai ricercatori un mezzo per comprendere l’andamento dell’inquinamento negli anni.

Usando le informazioni conservate in migliaia di alberi possiamo vedere gli effetti del disastro ambientale incontrollato di Norilsk negli ultimi nove decenni. […]

Visto che l’inquinamento atmosferico nell’Artico si accumula a colpa di schemi circolatori di grande scala, abbiamo espanso la nostra ricerca superando la mera analisi degli effetti causati direttamente dal settore industriale di Norilsk e abbiamo scoperto che anche gli alberi le latitudini a nord stanno soffrendo,

ha dichiarato il professor Ulf Büntgen del dipartimento geografico di Cambridge, leader del team di ricerca.

L’indagine ha sondato sia alberi in vita che tronchi ormai morti, ma anche le componenti chimiche del terriccio del sottobosco, nella speranza di quantificare la portata del disastro ecologico.

Su piano teorico, il surriscaldamento globale dovrebbe aiutare la crescita della taiga, eppure proprio la predominante mole di inquinamento annichilisce questo raro vantaggio derivante dal cambiamento climatico.

L’alta densità di particolato dispersa nell’aria blocca letteralmente la luce solare, impedendo alle piante di effettuare un’adeguata fotosintesi, soffocandole fino a farle deperire.

Quello che ci ha sorpreso è il come gli effetti dell’inquinamento industriale siano diffusi – la portata del danno ci mostra quanto la taiga sia vulnerabile e sensibile. […] Considerando l’importanza ecologica di questo bioma, i livelli di inquinamento delle latitudine nordiche potrebbero avere un impatto enorme sull’intero ciclo del carbonio globale,

aggiunge Büntgen.

 

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