Usare la parola vapore per indicare le emissioni delle sigarette elettroniche è fuorviante perché oltre al vapore acqueo contengono sostanze dannose per la salute.
Ciò che viene emesso dalle sigarette elettroniche è un insieme di vapore acqueo e di altre sostanze chimiche dannose per la salute: gli scienziati sostengono che definire queste emissioni vapore può essere fuorviante, sarebbe meglio chiamarlo aerosol.
La parola vapore fa sembrare queste emissioni innocue ma in realtà contengono diverse sostanze chimiche che innocue non sono.
Gli scienziati e gli esperti della saluta pubblica indicano come miglior definizione la parola aerosol, affinché non ci siano dubbi sulla sua tossicità.
Le nuvole di sigarette elettroniche contengono sostanze chimiche dannose che possono essere sospese nell’aria e depositarsi sulle superfici vicine.
Anche se può sembrare una perdita di tempo il cambio di nome potrebbe invece avere un impatto importante sulla percezione degli individui del rischio all’esposizione dei prodotti di tabacco.
Una ricerca infatti ha dimostrato che, su un campione di 791 studenti, la parola vapore era collegata a un minore senso di rischio derivante dall’esposizione passiva, mentre le parole sostanze chimiche o aerosol avevano il doppio delle probabilità di percepirle come emissioni dannose o molto dannose.
Le sigarette elettroniche sono la forma più diffusa di consumo di tabacco tra i giovani anche perché commercializzate come un’alternativa sicura alle sigarette normali.
Ed ecco perché termini come vapore che tendono a minimizzare il rischio di esposizione passiva al fumo possono anche contribuire alla loro diffusione.
I ricercatori sostengono l’importanza dell’uso di termini appropriati anche se non è facile stare al passo delle continue e nuove terminologie: l’uso di una terminologia imprecisa potrebbe tramandare idee sbagliate.
Gli autori dello studio concludono dicendo che:
Gli sforzi per il controllo del tabacco dovrebbero anche essere diretti all’adozione di una nuova legislazione per regolamentare le pratiche di marketing del settore delle sigarette elettroniche in modo che, tra le altre questioni, non inquadrino la comunicazione per minimizzare né ingannare il pubblico riguardo alla nocività dei loro prodotti
Lo studio è stato pubblicato su Journal of American College Health.