Tastiere di carta: circuiti stampati per tastiere pieghevoli e senza bisogno di alimentazione

Tastiere di carta

Un nuovo processo di stampa che può trasformare pezzi di carta in tastiere impermeabili, pieghevoli e che non richiedono una fonte di alimentazione.

Gli scienziati hanno messo a punto un nuovo processo che permette di stampare circuiti su carta e trasformarli in vere e proprie tastiere di carta pieghevoli e wireless da utilizzare con altri dispositivi ad esempio tramite Bluetooth. Il prodotto ha tanti vantaggi: è economico, è flessibile e fa bene all’ambiente.

 

 

Il prodotto finito è una tastiera funzionante che può essere collegata ad altri dispositivi tramite Bluetooth, ad esempio. Gli scienziati sono riusciti a realizzare un processo che permette di rivestire la carta con uno speciale repellente ai liquidi e alla polvere: in questo modo è possibile stampare più strati del circuito sulla carta senza sbavature o degrado tra gli strati.

Dall’altro lato della carta o del cartone è possibile stampare con dell’inchiostro standard le figure che rappresentano i punti di pressione. Questo permette di realizzare qualunque disegno dai tastierini numerici ai controlli del volume.

 

 

Grazie al triboelectric nanogenerator o dispositivo TENG è stato possibile realizzare questo strumento che non necessita di alimentazione esterna: è alimentato dall’energia meccanica prodotto del tocco dell’operatore.

 

Questa è la prima volta che viene mostrato un dispositivo elettronico cartaceo autoalimentato

afferma l’ingegnere biomedico Ramses Martinez, della Purdue University.

 

Un triboelectric nanogenerator o generatore triboelettrico è un dispositivo di raccolta di energia che converte l’energia meccanica esterna in elettricità mediante una combinazione di effetto triboelettrico e induzione elettrostatica.

La tecnologia soddisfa davvero molte esigenze: si adatta ai processi di produzione esistenti, è riciclabile, è flessibile, è resistente all’acqua e completamente personalizzabile e molto economici da produrre.

La ricerca è stata pubblicata su Nano Energy.