La nostra intervista a Andrea Segre, regista di Molecole, il film documentario sulla Venezia in pieno lockdown, pre-apertura della Mostra del Cinema di Venezia.
Molecole è il film di pre-apertura di Venezia 77; un’edizione atipica del Festival di Venezia ma anche molto coraggiosa. Non a caso, Molecole è un film documentario nato proprio dal lockdown, o meglio dal regista Andrea Segre rimasto bloccato in quel periodo proprio a Venezia nel mentre della lavorazione di due progetti.
Nella nostra intervista ad Andrea Segre, abbiamo cercato di capire cosa voglia dire girare un film che non si era programmato, un film imprevedibile tanto nella messa in scena quanto poi nel risultato. Si, perché Molecole è un film non solo su Venezia, su un periodo al limite dell’assurdo vissuto da tutto il mondo, ma è anche un film di ricerca, di scoperta, di radici e di sentimenti.
Un film imprevedibile anche nel suo svolgimento, nel film commovente e nostalgico. Un film dove Andrea Segre racconta di suo padre, di una Venezia passata, presente e cerca di immaginare il futuro, ma è impossibile.
Mi è sempre piaciuto molto infilarmi in situazioni che non potevo controllare.
Ci racconta il regista, notando che l’imprevedibilità diventa parola costante e fondamentale dell’opera di Segre. Imprevedibile come le stesse molecole, che danno il nome al film, studiate dal padre. Imprevedibile come tutto ciò che dal 5 Marzo in poi è successo.
Fare un film programmato è un po’ come non farlo. Io credo che se fossi arrivato a Venezia dopo il lockdown, non sarei riuscito a fare un film. Nasce dal fatto che ero già a Venezia a girare qualcos’altro, che non era ovviamente quel film lì. Ho capito che era talmente tanto imprevedibile ed ingestibile quello che stavo vivendo che… lo vivo!
Ma Andrea Segre è un autore imprevedibile? Si riconosce in questa dicitura? Anche perché ci vuole coraggio, tanto coraggio a lasciarsi cadere in balia degli eventi. Ad essere liberi e non seguire una traccia, ma farsi seguire dal flusso – imprevedibile – delle cose, delle situazioni, del tempo.
Per provare a sgretolare quell’aspetto un po’ arrogante dell’essere autore, ho sempre fatto in modo di essere in situazione dove non ero solo io a decidere. Situazioni dove l’imprevedibilità collaborava alla gestione del materiale su cui lavoravo e non solo nel documentario, ma anche nella finzione.
Guarda la nostra intervista ad Andrea Segre direttamente dal Festival di Venezia 2020:
Intervista ad Andrea Segre, regista di Molecole, film della pre-apertura del Festival di Venezia
"Fare un film programmato è un po' come non farlo. Io credo che se fossi arrivato a Venezia dopo il lockdown, non sarei riuscito a fare un film."Inizia così la nostra intervista ad Andrea Segre, regista del film documentario pre-apertura del Festival di Venezia, #Molecole. #Venezia77
Posted by Lega Nerd on Thursday, September 3, 2020