Riconoscere la positività al nuovo Coronavirus semplicemente dalla voce? È quello a cui stanno lavorando Huawei e Voicewise, spin-off dell’Università di Roma Tor Vergata.

Il colosso tech cinese e l’ex divisione dell’Università di Roma Tor Vergata stanno lavorando ad un progetto pilota di ricerca dei biomarcatori della voce per l’infezione da Covid-19 attraverso l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Lo studio clinico – si legge nel comunicato stampa – nasce con l’obiettivo di verificare la possibilità di identificare l’infezione Covid-19 attraverso l’analisi di campioni di voce, mediante algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati da Voicewise.

Tale analisi è volta anche a “misurare” il livello di gravità dell’infezione oltre che a monitorarne il decorso, anche nella fase di guarigione successiva alla dimissione dall’ospedale o nei pazienti in isolamento domiciliare.

Siamo entusiasti di aver trovato un partner come Huawei a supportarci in questa importante sperimentazione che potrebbe segnare una svolta nella diagnosi non solo di infezioni come il Covid19 ma anche di numerose altre patologie – ha dichiarato Maria Tavasci, CEO di Voicewise -. L’utilizzo dello smartphone quale strumento quotidiano di prevenzione, diagnostica e promozione della salute, insieme al monitoraggio continuo delle patologie, ci hanno consentito di ‘disegnare’ una soluzione non invasiva e a costi bassissimi, che coniuga la qualità e l’accuratezza della ricerca medica con i vantaggi della tecnologia di massa.

La sperimentazione clinica per diagnosticare e monitorare l’infezione è stata attivata presso l’Ospedale dei Castelli di Roma, il Parco Tecnologico Technoscience di Latina e il Policlinico Fondazione San Matteo di Pavia.

A sostegno del progetto, Huawei Italia ha fornito i dispositivi mobili necessari per la sperimentazione. Gli smartphone e i tablet Huawei sono infatti gli strumenti per permettere, attraverso l’utilizzo della web app sviluppata da Voicewise, di registrare e acquisire le voci dei pazienti nei reparti Covid in modo agile e da remoto, eliminando ogni rischio di contatto con il paziente.

L’algoritmo è capace di evidenziare oggettivamente anche minimali variazioni della voce sia nel caso di malattie degli organi interni che di malattie neurodegenerative relativamente alle quali sono stati registrati livelli di accuratezza tra il 95% e il 98%. Oltre ad anticipare la diagnosi, questo sistema può anche tenere traccia dell’evoluzione della malattia, valutare l’efficacia della terapia quotidianamente e supportare la valutazione della somministrazione e del dosaggio dei farmaci.

Huawei è impegnata da sempre nella ricerca e sviluppo al fine di creare attraverso l’innovazione tecnologica un mondo più intelligente e connesso di cui possano beneficiare tutti – ha dichiarato Luigi De Vecchis, Presidente di Huawei Italia – . Crediamo che in questo momento la trasformazione digitale del nostro Paese, specialmente nel settore sanitario, sia di cruciale importanza e più che mai la collaborazione tra il mondo accademico e quello privato può contribuire a sostenere ed accelerare questo necessario processo.